Diamo uno sguardo ai nostri bambini, ai loro compagni di scuola, ai bambini di oggi. Spesso sembrano incontrollabili, hanno il classico comportamento vivace che un bambino sano dovrebbe avere. Tuttavia a volte osserviamo che questa vivacità si spinge oltre il controllo del bambino che la manifesta. Spesso è più scalmanato di quanto lui stesso effettivamente desideri. Nelle scuole si parla di ADHD, di ritalin di visite dallo psicologo. Altri bambini hanno rapporti difficili con i loro compagni, hanno interessi “strani”, sono annoiati a scuola e a casa e sembrano che vivano in un mondo esclusivo con pochi sbocchi nel mondo comune. Per loro l’accusa è AUTISMO. Si parla anche qui di psicologi, di farmaci, ecc., non c’è niente di nuovo.
Apparentemente qualche risultato lo si ottiene, forse anche perché un bambino sedato con una pillola di sostanze stupefacenti se ne starà tranquillo ovunque si trovi, e a molti interessa solo questo, non domandandosi se quel bambino sente la vita che è in lui.
Quando cerchiamo di risolvere l’autismo o l’ADHD con i farmaci o nello studio dello psicologo o dello psichiatra non siamo sulla strada giusta. Un drogato sta bene quando è fatto. Non è curato dai suoi problemi. Incredibile, ma è la stessa soluzione adottata per i bambini, solo che la droga la compra papà e non in strada.
Non è un’accusa alla famiglia disperata che non sa più che fare con il suo bambino.
E’ un invito a guardare la situazione da un altro punto di vista. Se il problema non si risolve senza dover continuamente ricorrere alle pillole non ci si è indirizzati alla giusta causa.
Spesso si sente parlare di metalli pesanti ma in realtà si è distaccati dall’argomento, non è molto convincente, forse perché la nonna faceva il sugo per la pasta nel padellino d’alluminio e non è mai morto nessuno. Gli effetti non sono visibili come una pallottola nella spalla, ma non è il solo modo in cui il piombo fa male.
Quando le cause sono nascoste si adottano soluzioni che non risolvono il problema, magari solo lo nascondono ma prima o poi ce lo ritroviamo di fronte più forte di prima.
Inizia a leggere il seguito e vedrai che ci sono cose che non sappiamo. Molti bambini sono stati disintossicati dai metalli pesanti e in breve tempo sono tornati liberi dai sintomi delle “malattie” che si pretende di curare come disturbi mentali con pillole e strizzacervelli.
Ora c’è molto materiale sulla disintossicazione dai metalli pesanti.
Quella che segue è una introduzione al thimerosal, un conservante per i vaccini. Sappi cosa viene iniettato, oltre ai virus che si pretende che dovrebbero proteggere tuo figlio. Poi c’è una lista di altri metalli pesanti e i loro nefasti effetti. Se vivi sul pianeta terra li hai anche tu nel tuo organismo e non fanno affatto bene.
Ma ora puoi liberartene.
Thimerosal (conservante)
Termine tecnico: etilmercurithiosalicilato di sodio; Merthiolate
Stato: usato per decenni come conservante antimicrobico; recentemente rimosso da molti vaccini, ma non in tutti.
Organizzazioni coinvolte:
Eli Lilly & Co.
Descrizione:
Il Thimerosal o il etillmercurithiosalicilato di sodio è un composto organico contenente mercurio che è stato usato fin dal 1930 come conservante antimicrobico in prodotti biologici e farmaci, compreso molti vaccini. Il Thimerosal è efficace nell’inibire e prevenire lo sviluppo di batteri e funghi ed è ampiamente usato come conservante nei prodotti acquosi biofarmaceutici e farmaci, specialmente quelli confezionati in fiale per uso multiplo (ripetute inserzioni dell’ago dell’iniezione per prelievi) ed in cosmesi ed altri prodotti. (Gli unici altri conservanti antimicrobici usati nei vaccini attualmente approvati sono 2-phenoxyethanol con formaldeide, 2-phenoxyethanol; fenolo; e cloruro di benzethonium (Phemerol) ].
Con una formula di C8H9HgNaO3S2 e un peso molecolare di 404,82 Daltons, il thimerosal ha il 49,6% di mercurio. È metabolizzato o riconvertito in etilmercurio, una forma altamente tossica di mercurio ed in thiosalicilato. Il mercurio ora è ampiamente considerato un metallo pesante altamente tossico con tossicità cumulativa, specialmente neurotossico, per cui l’esposizione di chiunque, in particolar modo i bambini, dovrebbe essere evitata.
Livelli elevati di mercurio nei bambini possono causare problemi neurologici seri e il timerosal nei vaccini è stato collegato all’autismo e ad altri effetti collaterali avversi neurologici nei bambini vaccinati. La maggior parte di ciò che è noto riguardo alla tossicità dei composti di mercurio organico riguarda il metilmercurio piuttosto che l’etilmercurio.
Il collegamento fra thimerosal e l’autismo ed inabilità d’apprendimento ha continuato ad essere discusso per decenni. Il thimerosal è costituito dal 49,6% di etilmercurio ed ampiamente è stato usato dal 1940 in farmaci da banco. Dopo essere stato bandito nel 1998 nei farmaci da banco, il thimerosal ancora si trova in alcuni vaccini. Il mercurio è la sostanza tossica conosciuta seconda per tossicità solo all’uranio.
Mentre molti medici continuano ad insistere che il thimerosal è stato rimosso dai vaccini dati ai bambini, un’osservazione più accurata mostrerebbe il contrario. Se si seguissero tutte le raccomandazioni attuali dei vari ministeri della sanità, un bambino riceverebbe più di 30 vaccinazioni, un aumento drammatico rispetto ad un decennio fa. I produttori di vaccini non hanno mai ricevuto o eseguito ordini di rimuovere il thimerosal, piuttosto solo incoraggiati a farlo.
Anche se per molti vaccini si è scelto di rimuovere il thimerosal o di ridurne notevolmente la quantità, lo si trova ancora in molti. Prima del 1980, l’autismo è stato diagnosticato in un bambino su 10.000. Nel 2002, l’Istituto Nazionale della Salute statunitense ha riportato che l’autismo affligge un bambino su 250 e prevede che il numero di bambini con disturbi di autismo continuerà ad aumentare di circa il 10% ogni anno.
Spesso sono costretto a riportare dati che provengono dagli Stati Uniti. Il fatto è che il nostro Ministero della Sanità non si interessa di tenere le statistiche di molte occorrenze che potrebbero essere utili per dimostrare l’esistenza di molte situazioni che passano inosservate e irrisolte. Forse è intenzionale, visti i precedenti di concussione con le ditte farmaceutiche dei vari ministri, ma questo non significa che quanto avviene negli USA non succeda in Italia.
Paragonando gli aumentanti casi di autismo con l’aumentata e significativa richiesta di vaccini nel corso degli anni c’è una coincidenza, per quanto molte persone credano che non esista . Nel 1985, solo quattro vaccini contenenti thimerosal erano raccomandati per i bambini nei primi 18 mesi di vita ma nel 1991 sono stati inseriti altri sette nuovi vaccini che contengono thimerosal .
Nel corso degli anni, continua a presentarsi l’esistenza di un collegamento fra l’autismo e il thimerosal e la Eli Lilly continua ad affrontare centinaia di cause civili intentate da famiglie con bambini vaccinati autistici.
Numerosi articoli pubblicati dall’Accademia Americana di Pediatria (AAP) nel suo giornale Pediatrics fanno riferimento ad uno studio che esclude il collegamento tra autismo e il thimerosal.
Si è scoperto però che esistono molti conflitti d’interesse che riguardano chi ha collaborato allo studio, che Pediatrics non ha rivelato. Due degli autori dello studio sono dipendenti di un produttore danese di vaccini con thimerosal. In più, il giornale riceve redditi significativi dai produttori di vaccini per la pubblicità nelle sue pagine.
Il collegio di avvocati che ha esaminato la situazione ha rilasciato un comunicato stampa che afferma che lo studio doveva stabilire un preteso aumento dell’incidenza di autismo in Danimarca. Lo studio ha rilevato che l’incidenza di autismo è aumentata quindi il thimerosal non poteva essere ritenuto responsabile, essendo stato bandito in Danimarca dal 1992 . La bugia lampante è che lo studio è stato fatto su dati del 1990, quando ancora il thimerosal era in vigore, dando quindi falsamente l’idea di un attuale aumento dell’autismo in Danimarca – (Safe Minds, 9 Febbraio 2003).
Quella che segue è una descrizione di alcuni metalli, pesanti e non e dei loro effetti sulla salute. Nel capitolo Chelazione sono descritti alcuni metodi per la disintossicazione da metalli, solo per informazione sui passati tentativi
Alluminio
Simbolo: Al
Numero Atomico: 13
Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre. Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l’acqua potabile (particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) le pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici. Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell’uso diffuso, non sia realmente molto tossico. L’alluminio non è un vero metallo pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla tabella periodica degli elementi) e si comporta diversamente dai metalli come piombo o mercurio. La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide. L’assunzione giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci, nell’urina e in parte nel sudore. Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio viene immagazzinato, specialmente nelle ossa. Per la maggior parte delle persone, l’assorbimento maggiore di alluminio proviene dagli additivi alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei formaggi fusi), l’allume di potassio ( usato per imbiancare farine) ed il silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio (aggiunto al sale comune da tavola per facilitarne l’uscita dalla saliera impedendo la formazione di grumi). Usando pentole, vaschette e fogli di alluminio per l’uso quotidiano in cucina, alcune particelle di alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i cibi acidi come i pomodori (sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono l’idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune “aspirine per bambini” contengono alluminio. Altre fonti comuni sono: anti traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, cosmetici, borotalco e filtri delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito . Questo termine deriva dal latino alumen.
Antimonio
Simbolo: Sb
Numero Atomico: 51
Questo metallo si accumula nei capelli degli operai esposti all’antimonio e anche i loro bambini non ne sono esenti, con livelli elevati rilevati nei capelli dei bambini. L’inquinamento ambientale (tramite le particelle sospese nell’aria proveniente dai processi di fusione e dalla produzione di fertilizzanti fosforosi) conduce a questi livelli elevati dei capelli. Viene lasciato intendere che l’antimonio è soltanto un po’ tossico per l’essere umano, comunque da prove di laboratorio risulta che influisce sul cuore e che abbrevia la durata della vita. Livelli elevati di antimonio possono causare sintomi acuti nel tratto gastrointestinale e danni al fegato, ai reni e al cuore. Le fonti comuni di antimonio sono tabacco, leghe per saldatura, agenti anti-combustione nei tessuti, l’estrazione mineraria, alcuni alimenti lavorati, l’acqua e l’aria. Questo in aggiunta al rivestimento vetroso degli articoli in ceramica e utensili da cucina. Circa 100 mcg vengono assorbiti giornalmente di cui la maggior parte viene eliminata nelle feci e nell’urina. Quello che non è eliminato viene immagazzinato nel fegato, nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nella milza, nei reni, nel sangue e nei capelli. Questo termine deriva da una combinazione delle parole greche anti (opposto) e di monos (solo).
Arsenico
Simbolo: As
Numero Atomico: 33
L’uso attuale di arsenico è responsabile di un aumento del 2000% del livello di arsenico trovato negli esseri umani dell’antichità. Generalmente nel corpo umano sono presenti da circa 10mg. a 20mg. di arsenico, ma livelli elevati possono creare dei problemi. L’arsenico può accumularsi con funzioni insufficienti dei reni. Fortunatamente, l’assorbimento arsenico è ragionevolmente basso, di solito meno del 5%, e la maggior parte viene eliminata nelle feci e in parte nell’urina. L’arsenico si deposita nel fegato, nei reni, nella milza, nei capelli, nelle unghie, nella pelle, nelle ossa e nei muscoli. È presente nell’oceano e la fonte più comune è costituita dai frutti di mare e crostacei contaminati, particolarmente i molluschi che filtrano l’ acqua marina come cozze, vongole e ostriche. I cereali sono la maggior fonte di arsenico durante l’infanzia e gli aumenti nei livelli di arsenico nei capelli durante l’infanzia corrispondono all’introduzione dei cereali nella dieta dei bambini. Altre fonti comuni di arsenico sono: procedimenti per la produzione di semiconduttori o di componenti fotoelettrici, processi galvanici e d’incisione all’acquaforte, defoglianti ed alcuni fungicidi ed antiparassitari, fuochi artificiali (i colori bianchi o blu intensi della fiamma) conceria e tassidermia (triossido arsenico), industria chimica (reagenti, catalizzatori); di cotone greggio,stampaggio di tessuti (bisolfuro arsenico per la tela calicò) leghe di rame e piombo (rivestimenti dei cavi elettrici, saldature, proiettili), fabbricazione di vetri speciali (vetro opalino, trasmettitori agli infrarossi, decolorante). Inoltre è usato per conservare il legno impedendo lo sviluppo di funghi sulle superfici rivestite (il colore del legno pressato “inverdisce”). L’arsenico è inoltre presente in piccole quantità nel terreno e quindi è presente nelle coltivazioni. L’arsenico è pure presente in molti oli combustibili e carbone, e diventa una sostanza inquinante quando questi vengono bruciati. Questa parola deriva dal greco arsenikos e dal latino arsenicum.
Bario
Simbolo: Ba
Numero Atomico: 56
Il bario è un elemento alcalino della terra e anche un metallo pesante tossico. Nel 1774, i minerali che contengono il bario sono stati identificati da Karl Scheele da cui il metallo puro fu ricavato per elettrolisi da Humphrey Davy in 1808. La tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol. L’inalazione di bario può causare l’irritazione temporanea dei polmoni. L’ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali. L’esposizione umana a livelli pericolosi di bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al cuore, al fegato, allo stomaco, ai reni ed in altri organi. Alcuni antiparassitari possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o carbonato). Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test medici con l’impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari. Quando il bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all’interno delle cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni del cuore ed nel sistema nervoso. Questo termine dal greco barys che significa “pesante”.
Berillio
Simbolo: Be
Numero Atomico: 4
Il berillio è un metallo forte, leggero, termo resistente, con un punto di fusione molto elevato. Il berillio, essendo tossico per gli esseri umani, può ridurre i depositi di magnesio e fare diminuire le funzioni degli organi, forse interferendo con gli enzimi. Negli ultimi anni, l’uso di berillio è aumentato e lo si trova nelle insegne al neon ed alcuni dispositivi elettrici. Il berillio spesso fa parte spesso di una lega usata nella produzione di ruote di biciclette, canne da di pesca e articoli casalinghi di metallo. La contaminazione con berillio, soprattutto proveniente dal suo uso nell’industria, aumenta sempre più. Scarichi industriali e gas di scarico possono contenere livelli nocivi di berillio. L’inalazione di berillio può causare tosse, respiro corto, muco, infiammazione dei polmoni che può condurre a cicatrizzazioni e varie inabilità. Questo termine deriva dal minerale berillo, la base del berillio.
Bismuto
Simbolo: Bi
Numero Atomico: 83
Il bismuto è essenzialmente non tossico in quantità ordinarie, ma l’esposizione prolungata o l’uso eccessivo può condurre alla tossicità. Il corpo umano contiene approssimativamente 3mg. di bismuto. Molte persone ne assorbono 20- 30mg. al giorno, principalmente con l’acqua, una quantità minima nel cibo ed un po’ dalla contaminazione dispersa nell’aria. Come avviene con altri metalli, la maggior parte del bismuto è eliminato nelle feci e nell’urina. Alcune medicine comuni, particolarmente rimedi per l’acidità di stomaco, come Pepto-Bismol ( salicilato di bismuto), contengono bismuto. Il termine “bismuto” viene dal tedesco wissmuth che significa “massa bianca.”
Bromo
Simbolo: Br
Numero Atomico: 35
Il bromo, come il cloro e il fluoro è un gas tossico. I sali del bromo sono stati impiegati per trattare indigestione acida o per sedare. Il bromo può rimuovere il cloro in alcune funzioni del corpo. Troppo bromo può causare tossicità negli esseri umani. Sintomi di leggera intossicazione possono includere affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi mentali lenti e scarsa memoria. Una severa intossicazione può causare confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e, come estremo, psicosi. Questo termine deriva dal greco brômos che significa fetore.
Cadmio
Simbolo: Cd
Numero Atomico: 48
Il cadmio è un metallo tossico con una storia lunga di effetti dannosi. Le fonti comuni di contaminazione sono: fumo di sigaretta, alimenti raffinati, condutture dell’acqua, caffè e tè, carbone e crostacei. Un pacchetto di sigarette contiene approssimativamente 20mg. di cadmio, circa 1mg per sigaretta. Un stimato 30% di quello che entra nei polmoni viene assorbito, il restante 70% si diffonde nell’ambiente e viene inalato da altri o inquina l’atmosfera. Dato che un po’ di cadmio viene immagazzinato ogni giorno, fumare a lungo termine può aumentare il rischio intossicazione da cadmio. Il cadmio inoltre è usato in leghe, in materiali elettrici ed è presente in ceramiche, materiali dentali e batterie. L’acqua a bassi livelli di durezza o acida è corrosiva e causa l’erosione delle condutture che rilasciano cadmio ed altri minerali. D’altro canto, l’acqua dura, contenendo i sali del magnesio e del calcio, praticamente ricopre i tubi e protegge dall’infiltrazione di altri minerali. L’inquinamento atmosferico ambientale di cadmio proviene dall’estrazione mineraria, dal raffinamento dello zinco e dalla combustione del carbone. I livelli di cadmio nel terreno sono incrementati dal cadmio presente nell’acqua, dalla contaminazione delle acque scolo, dal cadmio nell’aria e dai fertilizzanti ad alta percentuale di fosfati. A causa della contaminazione da cadmio del terreno, i tuberi come le patate possono assorbire più cadmio e nei cereali è possibile riscontra concentrazione di cadmio. I frutti di mare, specialmente crostacei, come granchi, aragoste e molluschi, ostriche ed cozze, hanno livelli elevati di cadmio, sebbene molti hanno elevati livelli di zinco che bilancia il cadmio. La ricerca ha indicato che il cadmio sembra diminuire alcune funzioni del sistema immunitario, principalmente riducendo la resistenza a batteri ed a virus. Il cadmio viene dal greco kadmeia (il termine antico per calamina) e dal latino cadmia.
Chelazione
La terapia di chelazione è una serie di flebo, che contengono di-sodio – EDTA (Ethylene Diamine Tetra-acetic Acid – acido tetra-acetico della diamina dell’etilene) – e altre varie sostanze. La chelazione originalmente è stata sviluppata durante la II guerra mondiale come tecnica per la rimozione dei metalli tossici dal corpo. Gli agenti di chelazione sono sostanze che possono chimicamente legarsi con i metalli, i minerali, o le tossine chimiche nel corpo. Un agente di chelazione acclude uno ione del metallo o del minerale e lo trasporta fuori dal corpo tramite l’urina e le feci. Ancora al giorno d’oggi, gli specialisti di terapia di chelazione credono che iniettando l’EDTA nel flusso sanguigno rimuova anche gran parte dell’accumulazione di “calcio” che può ostruire la circolazione del sangue. La terapia di chelazione può essere un metodo alternativo di pulizia dei vasi sanguigni allo scopo di migliorare la circolazione del sangue. I sostenitori ritengono che la terapia di chelazione dell’EDTA può essere efficace contro l’arteriosclerosi e molti altri problemi di salute seri. Il suo uso si è diffuso perché i pazienti ritengono che potrebbe essere un’alternativa valida agli interventi chirurgici come l’inserimento di bypass alle coronarie. L’EDTA si lega a ioni metallici di- e tri-valenti per formare una struttura stabile ad anello. L’EDTA è solubile in acqua e lega soltanto gli ioni metallici che sono dissolti in acqua. Al pH normale del sangue (pH 7.4), la resistenza con cui l’EDTA “chela” metalli disciolti, in ordine decrescente, è:
Gli specialisti di terapia di chelazione dicono che rimuovendo il calcio, i pazienti possono ridurre il rischio di un attacco di cuore, apoplessia, alta pressione sanguigna e altre malattie correlate.
I vari acidi organici presenti nel corpo o negli alimenti possono fungere da agenti di chelazione, compreso l’acido citrico, l’acido acetico, l’acido ascorbico (vitamina C) ed l’acido lattico. I processi naturali di chelazione del corpo sono responsabili di processi come la digestione, l’assimilazione ed il trasporto delle sostanze nutritive del cibo, la formazione di enzimi ed ormoni, così come la disintossicazione dei prodotti chimici e dei metalli tossici. L’origine del termine chelare, proviene dal greco chele – artiglio, si si riferisce alla struttura “simile ad artiglio” della sostanza chimica acido ethylenediaminetetraacetic (EDTA) sintetizzato per la prima volta in Germania negli anni 30.
DMSA
L’acido Meso-2,3-dimercaptosuccinic (DMSA) è un chelatore di metalli contenente solfidrile, solubile in acqua, somministrato oralmente che è stato usato come rimedio per la tossicità dei metalli pesanti a partire dagli anni 50. In individui in buona salute, approssimativamente il 20 per cento di una dose orale di DMSA viene assorbito dal tratto gastrointestinale. Il novantacinque per cento del DMSA che arriva nel flusso sanguigno si lega all’albumina. Probabilmente, uno dei solfidrili presenti nel DMSA si lega ad un residuo della cisteina con l’albumina, permettendo ai rimanenti solfidrili di chelare i metalli. Uno studio fatto con uomini in buona salute a digiuno ha indicato che il 90 per cento del DMSA recuperato nell’urina erano bisolfuri mescolati di DMSA (DMSA fissato ad una o due molecole della cisteina) e il rimanente 10 per cento era DMSA immutato.
DMPS
DMPS (sodium salt of 2,3-dimercapto-1-propane sulfonic acid) non è un nuovo farmaco. La sua storia ci riporta all’Unione Sovietica del 1958. Più tardi, nel 1978, il DMPS è diventato disponibile al mondo occidentale con la conseguente sintesi e produzione da parte della Heyl, una ditta farmaceutica tedesca. Il DMPS è un agente di chelazione nel gruppo dei ditioli, con il Succimer (farmaco antiveleno) e dimercaprol (farmaco antiveleno, BAL, Anti-Lewisite Britannico)
Il DMPS è stato usato abbastanza estesamente in Europa e su base limitata in Nord America nel trattamento per intossicazione da mercurio, da arsenico o da piombo. È un farmaco registrato in Germania e, in effetti, dovuto alle note sulla sua sicurezza, ora è disponibile senza ricetta. Contro la D-penicillammina e la N-acetile-DL-penicillammina, il DMPS è risultato essere l’agente più efficace nel rimuovere il mercurio dal sangue delle vittime della catastrofe del mercurio avvenuta in Iraq negli anni 60. Oltre che per la sua relativa sicurezza e utilità come agente di disintossicazione, il DMPS è stato usato come agente per valutare le quantità di mercurio presenti nel corpo. Abbastanza stranamente, i livelli stazionari di mercurio nelle urine e nel sangue hanno poca relazione con la quantità presente nel corpo in casi di intossicazione leggera di lunga durata, come può accadere con gli amalgami dentali. Ciò è dovuto al fatto che il mercurio è legato con i tessuti e non si libererà a meno che non venga raccolto da un agente chelante. Il DMPS viene inizialmente usato per valutare il carico corporeo di mercurio e di altri metalli pesanti con test provocativi (noti anche come “challenge test). Ci sono parecchi metodi di effettuare questi test. In una metodologia, il DMPS viene introdotto per iniezione endovenosa lenta a caduta. Il paziente poi fornisce il primo campione di urina dopo un’ora – un’ora mezza. Il campione d’urina durante la notte viene inviato ad un laboratorio di tossicologia. Il mercurio ed altri metalli pesanti sono microgrammi di metallo per il grammo di creatinina urinaria. Quando i livelli elevati di metalli tossici non vengono più rilevati nell’urina durante il test provocativo, il DMPS non è più di alcuna utilità e il suo uso può essere interrotto. Il DMPS viene espulso principalmente attraverso l’urina. Il DMPS pervade sia in maniera intracellulare come extra cellulare. Tuttavia, diversamente da altri agenti di chelazione, come l’EDTA, il DMPS non oltrepassa la barriera sanguigna del cervello e non ridistribuisce il mercurio al cervello ed al sistema nervoso centrale. Numerosi studi sull’uomo non hanno riscontrato effetti avversi significativi del DMPS sulle funzioni epato-renali, sul sistema immunitario, sul sistema cardiovascolare, nel sangue, sul tratto gastrointestinale o altri organi o sistemi.
EDTA
L’EDTA, (acido tetraacetico della diammina dell’etilene) è un amminoacido sintetico e ha circa un terzo della tossicità dell’aspirina. La terapia di chelazione con l’EDTA è stata introdotta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1948 nel campo medico come trattamento per l’avvelenamento da piombo degli operai di una fabbrica di batterie. Poco tempo dopo, la Marina degli Stati Uniti patrocinò la chelazione per i marinai che avevano assorbito il piombo mentre verniciavano le navi e strutture governative. L’EDTA IV è la chelazione approvata dalla FDA come trattamento per l’avvelenamento da piombo. E’ interessante notare che i medici che usavano la chelazione per l’intossicazione da piombo hanno osservato che pazienti che avevano anche l’aterosclerosi (accumulazione di placche di grasso sulle pareti arteriose) o arteriosclerosi (indurimento delle arterie) sperimentarono anche la riduzione di entrambe le condizioni dopo la chelazione. Più di 1.800 articoli sull’uso dell’EDTA nella chelazione endovenosa sono stati pubblicati in giornali scientifici.
I metalli pesanti possono essere definiti come gli elementi che hanno peso atomico fra 63.546 e 200.590 (Kennish, 1992) e gravità specifica superiore a 4.0 (Connell ed altri, 1984). Gli organismi viventi necessitano delle tracce di alcuni di questi elementi, compreso cobalto, rame, ferro, manganese, molibdeno, vanadio, stronzio e zinco. Tuttavia, livelli eccessivi di metalli essenziali possono essere nocivi all’organismo. Dalla rivoluzione industriale, la produzione di metalli pesanti come piombo, rame e zinco è aumentata drammaticamente. Fra 1850 e 1990, la produzione di questi tre metalli è aumentata di quasi 10 volte, con un aumento corrispondente delle loro emissioni. La tossicità dei metalli pesanti è stata documentata attraverso la storia: I medici romani e greci hanno diagnosticato i sintomi acuti di avvelenamento da piombo molto prima che la tossicologia diventasse una scienza. Il modo in cui i metalli pesanti causano problemi al corpo è spostando o sostituendo i minerali che sono vitali per le funzioni essenziali del corpo. Per esempio, il piombo sostituisce il calcio ed il cadmio può sostituire lo zinco, quando questo accade, il cadmio o il piombo viene immagazzinato nelle ossa o in altri tessuti. Rimuoverli diventa difficile mentre le funzioni chiave dei minerali che sono sostituiti non possono essere effettuate. Anche se questi metalli non sono a diretto contatto o usati dagli esseri umani, l’inquinamento ambientale da essi causato sta conducendo a serie conseguenze. È molto possibile che questi metalli stiano causando più problemi di salute di quanto sia stato realizzato dalla comunità medica. Fino a poco tempo fa, la preoccupazione della comunità medica per l’eccessiva intossicazione da metalli è stata principalmente indirizzata all’esposizione industriale, dove misure a volte drammatiche sono state effettuate per spronare l’eliminazione di quei metalli.
Le ramificazioni complete, sia dirette che indirette, dell’intossicazione degli esseri umani causata dai metalli pesanti giustificano una ricerca completa che possa quantificare i loro effetti.
Piombo
Simbolo: Pb
Numero Atomico: 82
Più o meno fra 400.000 e 600.000 tonnellate di piombo all’anno entrano nell’atmosfera del nostro pianeta, nel nostro cibo e nei tessuti del nostro corpo. Diversamente della maggior parte dei prodotti chimici i cui effetti sulla salute per esposizione a basso livello sono ancora incerti, l’esposizione al piombo, anche ai livelli molto bassi, è molto tossica. Il piombo è il minerale tossico più comune come pure l’agente inquinante più abbondante del nostro ambiente e del nostro corpo. Fortunatamente, il piombo non è l’elemento più tossico; il cadmio ed il mercurio lo sono di più. Dato che il piombo ha un sapore dolciastro e i bambini spesso succhiano o mangiano scaglie di vernice che si staccano da superfici verniciate a smalto, conduce a molti casi di avvelenamento da piombo. La fonte più diffusa di contaminazione dell’ambiente proviene dall’aggiunta di piombo tetraetile come antidetonante, additivo per benzine ad elevato numero di ottani. La ricerca ha mostrato che il piombo è una neurotossina che altera le funzioni normali dei nervi e del cervello. Entra nel cervello e in donne incinte o che allattano, contamina il feto e il latte materno. Il piombo si fissa comunemente nelle ossa e lo si può osservare come “linee di piombo” nelle radiografie ai raggi X. Inoltre viene immagazzinato nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nell’aorta, nel fegato ed in altri tessuti molli. E’ stato stimato che solo negli Stati Uniti circa 1.300.000 tonnellate di piombo sono usate annualmente nella saldatura, nelle batterie, nella produzione di ceramica, nei pigmenti, nella benzina, nelle vernici ed in molte altre cose di uso comune. Altre fonti di contaminazione del piombo sono le industrie di estrazione mineraria e fusione, condutture, dispositivi, insetticidi e saldatura al piombo. Per le sue proprietà uniche, per i secoli è stato usato ampiamente come pigmento e agente essicante in primer, vernici e smalti, inchiostri, oli, resine ed altri rivestimenti di superfici. Nell’acqua potabile, la fonte principale di piombo proviene dalla corrosione dei materiali ricoperti di piombo dell’impianto idraulico nei sistemi di rifornimento idrico e di distribuzione. Il piombo interferisce molto probabilmente con le funzioni effettuate dai minerali essenziali quali il calcio, il rame e lo zinco. Nel corpo umano, il piombo interrompe parecchi sistemi degli enzimi delle cellule rosse del sangue, compreso la deidratasi e la ferrochelatase. Può anche ridurre la sintesi dell’emoglobina e può reagire con le membrane delle cellule. Questo può causare aumentata permeabilità delle cellule e causare il danneggiamento o persino la morte di quelle cellule. Nel cervello, il piombo può generare funzioni anormali rendendo inattivi importanti enzimi che dipendono da zinco, rame e ferro. Il suo simbolo deriva dal latino plumbum (piombo).
Mercurio
Simbolo: Hg
Numero Atomico: 80
Il mercurio chiamato a volte anche “argento vivo” è un metallo liquido lucente che è un agente inquinante ambientale diffuso. Recentemente è sorto l’interesse per i possibili effetti dannosi sulla salute del mercurio che trasuda dai materiali da otturazione dentali dell’amalgama così come per il consumo aumentato dei pesci contaminati con mercurio. Il metilmercurio, la forma comune e tossica, si presenta come metilazione in biota o sedimenti acquatici (sia d’acqua dolce che salata). Questa forma di mercurio si accumula in animali ed in pesci acquatici e sale lungo la catena alimentare raggiungendo alte concentrazione in grandi pesci e uccelli predatori. Altre forme di mercurio quali mercurio etilico ed il cloruro mercurico sono inoltre molto tossiche. Escludendo il consumo di pesce, l’assunzione di mercurio attraverso il cibo è trascurabile, a meno che l’alimento non sia direttamente contaminato. Un consumo quotidiano di pesce può causare l’ingestione da 1 a 10 microgrammi di mercurio al giorno di cui circa il 75% come metilmercurio. C’è una ricerca interessante che relaziona l’aumento della quantità di mercurio dei capelli con determinati stati di salute. Rispetto ai suoi antenati, l’uomo di oggi ha livelli molto più elevati di mercurio nel corpo a causa del maggior uso dei periodi recenti. È stato usato per più di 2.000 anni. Al giorno d’oggi, il corpo della persona media contiene circa 10-15mg. di mercurio. I vapori inalati del mercurio entrano nel sangue, perché il mercurio è solubile ed attraversa i polmoni. Circa il 50 per cento del mercurio viene immagazzinato nei reni, il resto è trattenuto nel sangue, nelle ossa, nel fegato, nella milza, nel cervello e nei tessuti grassi. Questo metallo pesante potenzialmente tossico può penetrare la emato-encefalica e i tessuti nervosi, provocando lo sviluppo di sintomi nel sistema nervoso centrale. Come tutti i metalli, il mercurio può anche entrare nel feto tramite il cordone ombelicale e il latte materno. Fortunatamente, parte del mercurio viene naturalmente eliminato attraverso l’urina e le feci. Le fonti più comuni di mercurio sono gli amalgami dentali, i detonatori esplosivi, in pura forma liquida per termometri, barometri e attrezzature da laboratorio, batterie ed elettrodi, fungicidi, antiparassitari e l’industria dei cosmetici. Altre fonti di mercurio sono specchi, esplosivi, vernici di lattice, emollienti dei tessuti, feltro, cere e polish, fanghi di scorie, lassativi che contengono il calomelano, monili di cinabro, tinture dei tatuaggi e molte altre. Il suo simbolo deriva dalla parola hydrargyrum che significa “argento liquido”.
Nichel
Simbolo: Ni
Numero Atomico: 28
Il nichel si accumula nel tempo allo stesso modo delle sostanze inalate fumando. Le fonti comuni di esposizione sono apparecchi casalinghi, pulsanti, ceramiche, cacao, permanenti a freddo, pentole, le estetiche, monete, materiali dentali, alimenti (cioccolato, olii idrogenati, dadi, prodotti agricoli coltivati vicino a zone industriali), lacche per capelli, scorie industriali, bigiotteria, apparecchi ortodontici, protesi, galvaniche, attrezzi di metallo, accumulatori al nichel- cadmio, sciampi, inceneritori, utensili da cucina d’acciaio inossidabile, acqua di rubinetto, tabacco ed il fumo sigarette, rubinetti e tubi dell’acqua e chiusure lampo. Questo termine deriva dal tedesco kupfernickel, parola che significa “rame falso”.
Tallio
Simbolo: Tl
Numero Atomico: 81
Il tallio è stato scoperto nell’800 da sir William Crookes ed è stato usato in trattamenti medici per le malattie veneree, la gotta e la tubercolosi. Tuttavia la sua tossicità ha fatto si che venisse usato raramente, anche se l’acetato di tallio continuò ad essere impiegato per infezioni di funghi della pelle. Gli esseri umani non possono tollerare molto tallio nel corpo. Questo minerale ed i suoi sali entrano nel corpo dai pori della pelle, le vie respiratorie e il transito gastrointestinale. Può essere tossico in parecchi modi: uno di questi sostituendosi al potassio in determinate funzioni all’interno delle cellule rosse del sangue. Il tallio ha effetti tossici significativi sia a causa di una forte esposizione acuta che a livello più basso e cronica. L’ingestione acuta può provocare nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, diarrea con sangue e la febbre. Se la persona sopravvive all’esposizione acuta, le complicazioni possono interessare reni, cuore e sistema nervoso. I reni espellono la maggior parte del tallio ingerito; il resto viene immagazzinato nei reni stessi, nel cuore, nei muscoli e nel cervello. L’avvelenamento cronico del tallio può causare la neurite multipla accompagnata da incapacità di camminare, affaticamento, perdita di peso e diminuzione delle difese immunitarie. Dato che non ha colore o sapore, l’acetato di tallio è stato usato intenzionalmente come veleno in parecchie note occasioni. Le sue fonti sono contaminazione industriale, elettronica (il tallio è usato in batterie e semiconduttori) lenti ottiche, pellicole fotografiche, gioielleria, tinture e pigmenti e fuochi artificiali. Fino al 1975 è stata usato in antiparassitari e topicidi. Il suo nome deriva dal greco thallos che significa “verde germoglio.”
Stagno
Simbolo: Sn
Numero Atomico: 50
Lo stagno inorganico si deposita prima nei reni e nel fegato e gradualmente si distribuisce nel tessuto osseo ma soltanto temporaneamente. Lo stagno organico affluisce al cervello, al fegato, ai reni ed al sistema linfatico. Fonti di stagno sono latte stagnate alimenti lavorati, dentifrici in pasta e saponi profumati, leghe con altri metalli (ottone, bronzo e peltro), punti di giunzione saldati in scatole di latta e sistemi per la distribuzione dell’acqua potabile, produzione di PVC (come stabilizzante termico), tinture e pigmenti, rivestimenti elettroconduttori su vetro (resistenze di sbrinatori dei lunotti posteriori delle auto), porcellana, superficie vetrosa della ceramica, pesticidi (trifenile), miniere, fusione. A seconda della forma chimica e dell’organo in cui è depositato il tempo in cui rimane nell’organismo va dai 5 ai 100 giorni. L’escrezione dello stagno avviene principalmente attraverso l’urina. La parola stagno deriva dal latino stannum (stagno).
Uranio
Simbolo: U
Numero Atomico: 92
L’uranio è probabilmente tossico, ma ci sono relativamente poche informazioni sull’esposizione diretta all’uranio. Il radon, d’altra parte, che deriva dal decadimento radioattivo dell’uranio, è una questione di inquinamento ambientale sia dell’aria che dell’acqua. Alcune fonti d’acqua potabile, sia di città che di pozzo, contengono uranio. Parte del suolo e polveri sono anch’essi contaminati. L’uranio è un elemento radioattivo e, come la maggior parte dei altri elementi radioattivi, si disintegra finalmente in piombo. Ci sono circa 90mg. di uranio nel nostro corpo. L’ingestione umana di uranio tramite gli alimenti e l’acqua ha un basso assorbimento ed un’eliminazione facile. L’intossicazione da uranio, dovesse succedere, interessa solitamente i reni. L’origine di questo termine deriva dal nome del pianeta Urano, dopo la sua scoperta.
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