“Cause” e Causa della Depressione

di Luciano Gianazza

Compaiono sempre più resoconti sulla depressione, i media ci “informano” che i casi sono sempre più in aumento, e che occorre porvi rimedio. Il rimedio suggerito di solito è quello di rivolgersi allo psicologo o allo psichiatra che poi prescriverà psicofarmaci.

Ma quali sono le cause della depressione? La “scienza ufficiale” sforna continuamente teorie, c’è molto materiale oggi sulle cause della depressione e può essere utile conoscere qualcosa riguardo a ciò che ci viene detto, per comprendere che non sono reali cause di depressione.

Innanzitutto dicono che la depressione può essere ereditaria e estendono il concetto di depressione al disturbo bipolare (depressione maniacale). Hanno fatto studi su famiglie con più generazioni (!) di disturbo bipolare (BPD) e hanno rilevato che coloro che sviluppano la malattia hanno delle differenze nei loro geni rispetto a chi non sviluppa la BPD. Dicono però, tanto per mettere le mani avanti, che alcune persone con i geni della BPD non sviluppano la malattia. Altri fattori, come lo stress a casa, al lavoro, a scuola, sono altrettanto importanti.

La cosiddetta depressione maggiore sembra un affare di famiglia (ereditario), ma si può anche sviluppare in persone che non hanno alcuna storia familiare di depressione. In entrambi i casi la depressione maggiore è spesso associata a cambiamenti nelle strutture del cervello o delle funzioni cerebrale. E qui hanno trovato l’alibi per utilizzare farmaci per curarla, come per l’ADHD, affermando che nei bambini affetti da quest’ultima “malattia” si è notato un restringimento del cervello, il che legittima l’uso di farmaci, in particolare del metilfenildato.

Aggiungono che le persone che hanno scarsa autostima, che sono sempre pessimiste, o che sono facilmente sopraffatte dallo stress, sono anche soggetti alla depressione. Cambiamenti fisici nel corpo possono anche provocare problemi di salute mentale come la depressione. La ricerca dimostra che, l’ictus, gli attacchi cardiaci, il cancro, il morbo di Parkinson, disturbi ormonali e possono causare depressione. (E ti credo!)

La depressione può portare ad essere apatici e poco disposti a prendersi cura dei propri bisogni fisici. Un forte stress che derivi da una grave perdita, un rapporto difficile, dei problemi finanziari, possono fare insorgere uno stato di depressione. Una combinazione di fattori genetici, psicologici, e fattori ambientali sono spesso coinvolti nella insorgenza della depressione.

Facendo una zuppa di fattori eterogenei, alcuni veri ed altri solo apparentemente veri ma privi di fondamento, la scienza ufficiale può facilmente dare delle spiegazioni plausibili e che possono sembrare corrette e quindi giustificare l’uso di farmaci per curare la depressione.

Depressione nelle Donne

Ci sarebbero degli studi che dimostrano che le donne che soffrono di depressione sono il doppio degli uomini. Le cause attribuite a questa supposta maggiore percentuale di depressione tra le donne sono fattori ormonali, cambiamenti del ciclo mestruale, la gravidanza, l’aborto spontaneo, il periodo post parto, la pre-menopausa e la menopausa. Le donne possono anche avere un unico fattore di stress come la responsabilità sia sul posto di lavoro che come casalinghe, come genitore single, la cura dei bambini e di genitori anziani.

E’ degno di nota il fatto che il congresso degli Stati Uniti sta cercando a più riprese di far approvare il “Mother Act” una legge che se approvata obbligherà le donne in gravidanza ad assumere antidepressivi per prevenire la depressione post parto, drogando così anche il bambino ancora prima di nascere. Se verrà approvata, arriverà poi in Europa, e i ministri della salute dei vari paesi la riproporranno in automatico.

Questo è quanto afferma la scienza ufficiale: Molte donne sono particolarmente vulnerabili alla depressione dopo la nascita di un bambino. I cambiamenti ormonali e fisici, così come l’aggiunta della responsabilità di una nuova vita, possono essere i fattori che portano alla depressione post parto. Alcuni periodi di tristezza sono comuni nelle nuove madri, ma un intero episodio depressivo non è normale e il sostegno emotivo di amici e della famiglia, accompagnato da adeguato trattamento e assistenza sanitaria , sono importanti per contribuire a far recuperare alla madre il benessere fisico e mentale e la sua capacità di prendersi cura e di godersi il suo bambino.

Depressione negli Uomini

Gli uomini hanno meno probabilità di soffrire di depressione rispetto alle donne, ma sono comunque milioni gli uomini colpiti dalla depressione. Gli uomini non ammettono facilmente di essere depressi. Sono di più le donne che tentano il suicidio, ma in realtà sono di più gli uomini a commetterlo.

La depressione può anche influenzare la salute fisica negli uomini, in modo diverso che nelle donne. Uno studio ha dimostrato che gli uomini hanno un alto tasso di mortalità per cardiopatie coronariche a seguito di un periodo di depressione. Negli uomini la depressione può essere mascherata da alcool o droghe o da troppe ore di lavoro. Piuttosto che sentirsi senza speranze e indifesi, gli uomini possono sentirsi irritabili, incolleriti, e scoraggiati.

Anche se un uomo si rende conto di essere depresso, può essere meno disposto di una donna a chiedere aiuto.

Per concludere, i consigli dalla regia sono: Sul posto di lavoro, degli assistenti professionisti dipendenti o dei programmi di salute mentale di assistenza potrebbero aiutare gli uomini a capire e accettare la depressione come un disturbo di salute mentale, che necessita di trattamento.

Depressione negli Anziani

Non è normale per gli anziani sentirsi depressi. La maggior parte delle persone più anziane si sentono soddisfatti della loro vita. La depressione negli anziani a volte è liquidata come parte del normale invecchiamento, causando inutili sofferenze per la famiglia e per i singoli. Gli anziani depressi di solito raccontano al loro medico i loro sintomi fisici, e possono essere riluttanti a parlare delle loro emozioni.

Alcuni sintomi della depressione negli anziani possono essere effetti collaterali dei farmaci che stanno prendendo per un problema fisico, (finalmente un po’ di verità) o possono essere causati da una malattia. Se la diagnosi è depressione, il trattamento con i farmaci e la psicoterapia può aiutare la persona depressa a ritornare a una vita felice e più soddisfacente. (Una delle solite contraddizioni della scienza ortodossa: prima dice che i farmaci possono indurre depressione e poi dice che va curata con i farmaci).

Depressione e bambini

Un bambino depresso può fingere di essere malato, rifiutarsi di andare a scuola, aggrapparsi ad un genitore, o preoccuparsi del fatto che i genitori possono morire. I bambini più grandi possono tenere il broncio a lungo, avere guai a scuola, essere negativi, brontoloni, e sentirsi incompresi. Dato che i normali comportamenti infantili variano da uno stadio all’altro, può essere difficile stabilire se un bambino sta solo passando attraverso una “fase” temporanea o soffre di depressione.. Si dovrebbe sospettare che sia depressione se un insegnante vi dice “il suo bambino non sembra essere se stesso”. Si dovrebbe programmare una visita dal pediatra per escludere la presenza di sintomi fisici. Il medico probabilmente suggerirà che il bambino deve essere valutato da uno psicologo o da uno psichiatra. Il trattamento può comprendere la psicoterapia o i farmaci.

Farmaci antidepressivi

Ci sono diversi tipi di farmaci antidepressivi utilizzati per il trattamento di disturbi depressivi. Questi includono i farmaci più recenti, gli inibitori selettivi del “reuptake” della serotonina (SSRI), i triciclici, i vecchi inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO). Gli SSRI – e altri più recenti farmaci che influenzano i neurotrasmettitori come la dopamina e la noradrenalina – generalmente hanno meno effetti collaterali rispetto ai triciclici. Di solito il medico proverà una varietà di antidepressivi prima di trovare il farmaco o la combinazione di farmaci più efficaci per la persona depressa.

La “Depressione Maggiore” è il tipo di depressione che probabilmente beneficerà maggiormente di un trattamento con farmaci. Si tratta di una condizione che dura circa 2 settimane o più. La depressione maggiore interferisce con la capacità di una persona di svolgere compiti quotidiani e di godere di attività, che in precedenza le procuravano piacere. La depressione può essere causata da un certo numero di fattori, ma il cervello funziona in modo diverso in persone che sono depresse. La depressione può essere ereditaria, e sembra che i geni siano coinvolti. Anche l’ambiente e l’istruzione e giocano un ruolo. Episodi di depressione possono essere attivati da stress, da difficoltà nella vita, effetti collaterali dei farmaci o da astinenza da essi, o anche da infezioni che possono influenzare il cervello.

Le persone depresse possono sembrare tristi, o “giù di tono”, e non essere in grado di godere delle loro normali attività. Talvolta le persone depresse riportano di sentirsi “insensibili” o senza emozioni piuttosto che tristi Possono non avere appetito e perdere peso (anche se è possibile che alcune persone, quando depresse, mangino di più e aumentino di peso). Possono dormire troppo o troppo poco, hanno difficoltà ad andare a dormire, hanno un sonno inquieto, o si svegliano molto presto al mattino. Possono sentirsi colpevoli, inutili, o senza speranza. Alcune persone depresse mancano di energia, mentre altre si sentono irritate e agitate. Possono pensare di uccidersi e possono anche tentare il suicidio. Persone in grave depressione possono delirare, avere false idee fisse di essere indegni, peccatori, malati terminali. La depressione è sentita maggiormente in determinate ore della giornata.

Non hai bisogno di avere tutti questi sintomi per essere depresso. La depressione può essere lieve o grave, e può verificarsi con altri disturbi come il cancro, le malattie cardiache, ictus, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e il diabete.

I farmaci antidepressivi che sono utilizzati per gravi depressioni possono anche aiutare alcune persone con una depressione più lieve. Gli antidepressivi non sono stimolanti. Agiscono riducendo gradualmente i sintomi della depressione e aiutano le persone depresse a sentirsi come prima che diventassero depresse. (Asserzioni prive di fondamento)

Il tuo medico sceglierà un antidepressivo sulla base dei tuoi particolari sintomi. Si può notare il miglioramento nelle prime due settimane, ma di solito il farmaco deve essere assunto regolarmente per almeno 6-8 settimane prima che il pieno effetto terapeutico si verifichi. Se vi è poca o nessuna variazione dei sintomi dopo 6 o 8 settimane, si può passare a un farmaco diverso o si può aggiungere un secondo farmaco. Non c’è modo di sapere in anticipo quali saranno i farmaci efficaci, per cui potrebbe essere necessario provare prima uno e poi l’altro. Gli antidepressivi di solito vanno presi per almeno da 6 a 12 mesi. Quando il paziente ed il medico sentono che l’assunzione del farmaco può essere interrotta, si dovrebbe discutere sul modo migliore di scalare gradualmente le medicine. L’assunzione dei farmaci non deve mai essere interrotta senza comunicarlo al medico. Per coloro che hanno avuto diversi attacchi di depressione, il trattamento a lungo termine con i farmaci è il più efficace mezzo per prevenire ulteriori ricadute.

Fonte:
Informazioni dal National Institute of Mental Health

La vera causa della depressione

Questo è quanto ci dice la scienza ufficiale, e leggendo con un punto di vista meccanicistico potrebbe sembrare sensato.

La scienza studia l’essere umano senza considerare l’aspetto spirituale e non può quindi averne una visione completa e non può risolvere problemi se la causa si trova nella sfera spirituale.

La causa della depressione di fatto si trova in quella sfera.

La depressione è un male che nasce dal decadimento spirituale che è tipico di questa era e di questa società non più solo occidentale ma ormai globale.

Le relazioni sociali sono cambiate, gli obbiettivi sono cambiati, il materialismo prevale su tutti gli aspetti della vita. I principi etici sono scomparsi e molte persone sono convinte di essere dei meri corpi di carne senz’anima mentre molte altre solo credono di essere spirituali senza però averne l’effettiva esperienza e questo non le differenza molto dalle prime.

L’uomo ha perso la fiducia nei confronti del suo prossimo si è chiuso in se stesso per difendersi, perché non essendoci più valori etici, la probabilità di venire danneggiato da un proprio simile non è così remota come sarebbe in una società fondata su tali principi. Tale chiusura impedisce di comunicare direttamente da essere a essere e le relazioni umane sono regolate da diffidenza e da atteggiamenti estremamente difensivi. Si comunica con i propri famigliari, un po’ meno con i propri amici, ma già con una maggiore cautela e quasi nulla con gli estranei perché si potrebbe rimanere scottati.

Quando facciamo un acquisto, i contratti sono pieni di clausole, da leggere attentamente prima di firmare, per non essere fregati perché il venditore può averci raccontato una storia diversa da quella scritta nel contratto.

Nelle trasmissioni televisive “a difesa del consumatore” c’è sempre il conduttore che ci spiega come leggere le etichette dei prodotti venduti al supermercato, perché le aziende produttrici fanno la pubblicità ingannevole per venderci latta per oro.

Gli uomini politici ci stordiscono con discorsi pieni di promesse che non manterranno, e sappiamo già che se saliranno i bianchi oppure i neri, la nostra vita non cambierà. Le storie di ministri che vendono macchinari ospedalieri facendosi pagare “provvigioni” su conti esteri ci danno conferma che il loro interesse non era certo quello di preservare la nostra salute, ma di riempire le loro tasche con i nostri soldi.

Si possono trovare centinaia di ragioni per cui non ci si debba fidare l’uno dell’altro e di fatto non ci si fida più e il risultato è una progressiva chiusura in se stessi.

E’ il mandare in disuso i principi etici che ci ha portati a questo stato di cose in cui il lato materiale della vita conta di più di quello spirituale. Quando non si provano più gioie spirituali, e molti pensano che nemmeno esistano, si ricercano solo gioie che possono derivare dal fruire degli oggetti materiali, ma questi hanno una fine, e quando finiscono le gioie che ci procuravano finiscono con essi. Non che non si debba goderne, anzi è auspicabile, ma non farne il fondamento della tua felicità.

Ogni uomo, che ne sia consapevole o meno, è alla ricerca della gioia che deriva dal realizzare il vero sé e quando lo ha dimenticato pensa di ottenere quella gioia conseguendo obbiettivi materiali o sensazioni meramente fisiche senza mai raggiungerla, rimanendo continuamente frustrato, ricercando continuamente qualcos’altro.

Quando si è riuniti a una festa, a un matrimonio, in discoteca con gli amici, a un pranzo in famiglia con i parenti, può sembrare che non sia così, perché si ride, si sorride, si scherza. Ma le stesse persone quando le rivedi in metropolitana, alla stazione, o in fila in autostrada, mentre tornano a casa dal lavoro, non sono più così allegre.

Hanno musi lunghi o espressioni tristi. Osserva e vedrai che è così, quasi tutti in una grande metropoli, un po’ di meno in provincia.

La tendenza a chiudersi in se stessi porta inevitabilmente alla solitudine spirituale. Si è soli in mezzo a tanta gente. E si può essere soli anche in un rapporto di coppia, si è insieme solo nello spazio fisico ma non spiritualmente. Non si rivelano al proprio compagno o compagna di vita i propri pensieri ed emozioni. Per molti il tradimento è una prassi. Molti vorrebbero che dopo aver fatto “l’amore” il proprio partner scomparisse. Questo è vero per molte coppie.

Il vivere in una società in cui i valori e i principi etici stanno scomparendo, in cui aberrazioni e perversioni vengono fatte passare per diversità, in cui i politici vogliono regolarizzare la prostituzione per tassare le “prestazioni”, il rinnegare o dimenticare la propria natura spirituale sono reali cause di depressione. Anche buona parte di quanto sostiene la scienza ufficiale, come le malattie gravi, ecc, possono farla scaturire, ma la causa fondamentale è il vuoto spirituale che caratterizza questa era.

La soluzione senza effetti collaterali è reintrodurre nella propria vita i valori spirituali, etici e morali e impegnarsi al proprio miglioramento spirituale. Gli antidepressivi lasciali sullo scaffale del farmacista.

Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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