Ho sentito dire e letto molte cose sulla vista e sugli occhi, e mi sono reso conto che questo campo contiene molti errori, molte bugie e molta confusione. L’ultima persona a cui chiedere la corretta informazione al riguardo è un dottore oculista che ha anche un negozio di ottica o è convenzionato con uno di essi. Se hai problemi di vista ed entri in uno di quei negozi lucidati a specchio con lunghissime file di montature per occhiali per fare un controllo della vista, è facile che ritorni a casa con un bel paio di occhialetti sul naso. È quello che succede quando si partecipa alle campagne promozionali come la “Giornata Mondiale della Vista” che si celebra ogni anno, il secondo giovedì del mese di ottobre.
È convinzione comune nell’ambito della medicina ufficiale che poco si possa fare per migliorare la vista e che se non ci vedi bene, il rimedio è un bel paio di occhiali, oppure un paio di frecciate con il laser, o altri rimedî che portano a condizioni irreversibili. Mi ricordo di una mia amica che si fece operare agli occhi con il laser. Mi raccontò che avrebbe dovuto mettere per tutta la vita un collirio al cortisone, tutti i giorni, sempre.
Quando uno inizia la via crucis degli occhiali, con il passare del tempo – se non fa nessun cambiamento nel suo modo di vivere – arriverà a un punto che dovrà sostituire le lenti con altre piú forti, perché la vista peggiora anche grazie all’uso degli occhiali. Nessuno ti dirà mai: «Metti questi occhiali per guarire la tua vista»; potresti invece sentire dire: «Metti questi occhiali cosí almeno ci vedi, perché nella condizione in cui si trovano i tuoi occhi adesso, sono meglio che niente».
È convinzione comune che la vista che peggiora, il cristallino che si opacizza, le macchie che svolazzano allegramente davanti gli occhi, gli occhi che perdono la loro lucentezza, facciano parte del bagaglio della vecchiaia. È tutto vero, tranne che sia inevitabile.
Sappiamo che esiste un sistema per migliorare, anzi per ottenere la vista perfetta, ideato dal Dott. Bates nei primi decenni del Novecento e che ha permesso in tutto il mondo a diverse persone di liberarsi degli occhiali. Il sistema è ben delineato e perfettamente spiegato nel libro da lui scritto “Vista Perfetta Senza Occhiali”. Non ostante esista la conoscenza per ottenere la vista perfetta, a volte, o quasi sempre, alcune persone manifestano perplessità, difficoltà, o anche insoddisfazione. Le ragioni di queste situazioni sono diverse e alcune non sono facilmente individuabili.
Premesso che la persona si trovi in buone condizioni psicofisiche, se non ottiene risultati è perché non sta seguendo i consigli delineati nel libro o perché continua a portare gli occhiali. Il fatto che le direttive date per ottenere dei risultati siano apparentemente semplici, non significa che sia facile ottemperare a esse. Ci si potrebbe mettere in ottima forma alzandosi alle cinque ogni mattina per fare un’ora di corsa, ritornare a casa, darsi una rinfrescata sotto la doccia per poi recarsi al lavoro allegri e pieni di energia. L’istruzione è semplice, ma quasi nessuno riesce a seguirla tutti i giorni come parte del proprio stile di vita.
La vista perfetta la puoi ottenere, ma te la devi guadagnare.
Alcuni individui si sono auto-proclamati “facilitatori” del “metodo Bates”, e per avere un maggior numero di clienti, allietandoli con la scusa che “alla nostra scuola puoi portare gli occhiali!”, hanno “modernizzato” il libro di Bates, rendendo tutto molto piú “permissivo” e di conseguenza inefficace, e seguire i programmi di esercizi di questi “riformatori” è un’altra ragione per cui non si ottiene né la vista perfetta né miglioramenti degni di questo nome. È un po’ come succede con le scoperte di Arnold Ehret: ogni tanto salta fuori qualcuno che vuole riformare il suo “Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” e scrive libri per “migliorare il sistema”, per poi portare i suoi lettori su altri lidi e percorsi incerti.
Leggi: Metodo Bates Originale
Premesso che il Sistema Bates di per sé funziona, come ho potuto dimostrare su me stesso da quasi dieci anni, ci sono altri fattori importanti che vanno tenuti in considerazione. Diventare esperti del Sistema Bates per applicarlo su se stessi, equivale, per fare un esempio, a ottenere il brevetto di volo. Chi ha ottenuto il brevetto è diventato un pilota a tutti gli effetti. Sa come pilotare un aereo, fare decolli e atterraggi con maestria e sa cosa deve fare nei casi di emergenza. Ma a una condizione: che l’aereo sia perfettamente a posto e che il tempo consenta di volare.
Come per il pilota l’aereo è il mezzo per volare, gli occhi sono il mezzo per mettere in pratica il Sistema Bates, e questi devono essere in ottime condizioni come struttura, perché potresti anche essere diventato un esperto del Sistema Bates, ma se guardi attraverso un cristallino sporco, o se i tuoi muscoli oculari sono mantenuti bloccati da calcificazioni e quindi non permettono al bulbo oculare di allungarsi o di accorciarsi come necessario, non puoi mettere in pratica le tue abilità. Non possiamo separare la funzione dalla condizione della struttura. Per esempio la funzione di prendere oggetti dipende dalla condizione in cui sono le mani. Sappiamo benissimo come prendere un oggetto, ma una mano artritica non ci permetterà di farlo agevolmente.
Non sto qui a parlare di cosa sono, come sono fatti, come funzionano gli occhi, c’è molta letteratura al riguardo ovunque. Qui mi interessa condividere cose che non sono pubblicate nei testi scientifici ortodossi. Gli occhi, come tutti gli altri organi del corpo, non possono essere presi in considerazione separati dal resto dell’organismo. Questo l’abbiamo già visto con altre cose, per esempio il mal di testa, che è un sintomo che può essere prodotto da un’indigestione, e quindi la sua causa non è nella testa, per quanto apparentemente il sintomo si manifesti lí.
Indipendentemente dal fatto che alcuni organi si deteriorino in maniera piú o meno visibile di altri, il progressivo deterioramento dell’organismo interessa tutti gli organi a livello globale. Il deterioramento viene attribuito all’invecchiamento come condizione inevitabile a cui siamo soggetti, ma la causa di tale deterioramento è lo stile di vita adottato dal singolo individuo, sebbene a noi appaia diversamente, perché cosí si crede che accada nella quasi totalità delle persone.
Oggi tutti sanno che l’alimentazione – cioè tutto quello che introduciamo nel corpo ogni giorno – influisce direttamente sulla salute, e gli effetti dell’alimentazione che uno adotta si ripercuotono in ogni organo e cellula dell’intero organismo. Non sto qui a descrivere tutti gli aspetti dell’alimentazione, chi fosse interessato può saperne di piú leggendo gli altri articoli che ho scritto per il sito www.ArnoldEhret.it. Dirò solamente alcune cose essenziali per cercare di spiegare al meglio il tema trattato. Tutti sappiamo che per il buon funzionamento del corpo l’alimentazione deve essere in grado di fornire gli elementi necessarî al suo nutrimento. abbiamo imparato da piú fonti che sono necessarie le vitamine, i minerali, gli enzimi, i grassi, l’acqua, ecc. Tuttavia la cosa piú importante è che, non importa quale alimentazione adottiamo, questa non deve lasciare residui che possano ostruire l’ambiente cellulare, i vasi sanguigni e linfatici e i tessuti dei vari organi. Questa è la condizione che determina la correttezza e la validità dell’alimentazione adottata.
In pratica ogni sostanza che l’organismo non è in grado di utilizzare deve essere espulsa, ma molte di queste sostanze stabiliscono dei legami chimici con i minerali essenziali del corpo, impedendone l’uso appropriato e in piú accumulandosi nel corpo sotto forma di ostruzioni. Queste ostruzioni impediscono ai vari tessuti e muscoli, grandi e piccoli, di venire nutriti in modo appropriato dal sangue. Inoltre, se questo sangue contiene sostanze prive di nutrimento, o addirittura tossiche, sorgeranno infezioni ove tali sostanze si fermano. Questo ci porta ai muscoli oculari che, per il loro perfetto funzionamento meccanico, devono essere ben nutriti e lubrificati, diversamente gli occhi non potranno essere usati correttamente, come qualsiasi congegno arrugginito o mal lubrificato.
È fondamentale, per poter vedere bene, che l’individuo abbia la capacità di rilassarsi. Rilassarsi significa compiere un’azione senza sforzo, senza voler controllare mentalmente il movimento : una volta che si è deciso di farla, si lascia semplicemente che l’azione si svolga quasi da sé, guidata dall’intelligenza stessa del corpo. Tuttavia se gli occhi sono bloccati meccanicamente da ostruzioni di varia natura, l’azione necessaria per vedere non può avere luogo in maniera ottimale. Ci sono tre nemici che con il passare del tempo procurano danni agli occhi, in realtà anche al resto del corpo:
1) Gli alimenti che acidificano il corpo, che Arnold Ehret ha definito mucoformanti. Si tratta di tutti quei prodotti confezionati, il cosiddetto junk food, le merendine, i prodotti da forno, in pratica tutti i prodotti confezionati che trovi sugli scaffali del supermercato, che contengono grassi idrogenati e saturi. Se vuoi farti un’idea di cosa intendo, ti invito a fare una ricerca nel web del termine “Olestra”. Altri alimenti che acidificano il corpo sono, in generale, i farinacei tipo pane, pasta, pizza e torte, eccetera.
2) Gli alimenti che formano acido urico, come le proteine animali. È oramai risaputo che la carne e i suoi derivati, come i salumi, i suoi grassi, fra i quali lo strutto usato per fare il pane e tutti i prodotti da panetteria, rilasciano, durante il processo della digestione, degli acidi urici che una volta cristallizzati sono la causa di artrite e artrosi, e rendono vani i tentativi di rilassarsi, condizione necessaria per vedere bene.
3) Acqua minerale e di rubinetto. Ogni volta che una persona beve acqua addizionata di cloro e satura di carbonato di calcio e di altri minerali inorganici, a lungo termine mette a repentaglio la sua salute. Il corpo umano non può utilizzare qualsiasi minerale inorganico, sia che provenga da un pozzo, da sorgenti, fiumi, lago o mare. Tra le molte manifestazioni di calcificazione di minerali inorganici ci sono i capillari rotti del viso. appena sotto la pelle ci sono piccoli vasi sanguigni, sottili come capelli. Quando questi piccoli capillari si ostruiscono, crescono di dimensioni e spesso si rompono facendo apparire macchie violacee o rossastre. Ostruiti dai minerali inorganici, non sono piú in grado di contribuire alla circolazione del sangue, e i muscoli che regolano i movimenti degli occhi non vengono nutriti in modo adeguato. Molte persone di tutte le età soffrono di cattiva circolazione. Alcuni hanno le mani fredde, anche nei periodi caldi. Molti hanno i piedi freddi. Dopo i sessant’anni di vita la maggior parte delle persone ha delle macchie rossastre e blu causate da capillari rotti intorno ai piedi e alle caviglie. La cattiva circolazione è piú evidente nelle mani e nei piedi, perché il sangue non raggiunge facilmente queste estremità a causa di calcificazioni nel sistema circolatorio.
Quando le arterie e i capillari si intasano, il sangue a malapena è in grado di portare nutrimento e calore. Questa calcificazione, che non viene mai ampiamente spiegata, causa a molti esseri umani di percepire rumori nella testa, fischi, ronzii, e battiti nelle orecchie. I vasi sanguigni nelle orecchie si sono induriti e sono ostruiti da incrostazioni di minerali inorganici. Se non vi si pone rimedio la persona diventa gradualmente sorda. I minerali inorganici hanno un effetto degenerante sugli occhi. Quando i capillari sono incrostati, gli occhiali vengono prescritti. Dopo un po’ di tempo, lenti piú forti sono necessarie, e talvolta, come nel caso del diabete, si verifica la cecità. Mangiare tanti dolciumi, tanti farinacei, può rendere gli occhi piú vulnerabili a degenerazione maculare. Qualsiasi alimento che provoca un rapido innalzamento dello zucchero nel sangue, come per esempio il cioccolato, mette a rischio una parte importante dei tuoi occhi – la retina. In effetti gli alimenti sconsigliati, al fine di non procurare danni agli occhi, sono gli stessi che portano all’insorgenza del diabete. Questi danni si notano molto piú facilmente nelle persone avanti nell’età, ma la causa non è l’età, ma anni e anni di accumuli delle tossine e sostanze di cui stiamo parlando, incompatibili con l’organismo umano.
La maggior parte delle condizioni patologiche dei denti sono asintomatiche. Tutti diventiamo consapevoli dei nostri denti quando abbiamo una carie o un’infiammazione alle gengive, ma danni ancor piú gravi possono essere presenti senza che ce ne rendiamo conto. Intorno ai denti devitalizzati possono formarsi delle cavitazioni con materiale necrotico che possono provocare sintomi e patologie in qualsiasi parte del corpo e gli occhi non ne sono esenti. Quelli che seguono sono soltanto alcuni degli esempi della relazione fra denti e occhi quando i primi hanno un’affezione di un tipo o di un altro. Provengono da rapporti scritti da dentisti che potremmo definire “illuminati” per la loro capacità di scoprire la vera causa di molte patologie attribuite erroneamente ad altre cause dall’odontoiatria e dalla medicina ortodossa. Riportiamo alcuni casi di esempio:
«Cecità all’occhio sinistro nel signor J. E., sessantenne, contadino di Cassà de la Selva. Proprio a sinistra riscontrammo una profonda borsa retromolare sull’arcata inferiore. La cecità dell’occhio sinistro guarí del tutto a sèguito del nostro intervento di estrazione di quel dente del giudizio e soprattutto del curettaggio delle grosse anomalie che trovammo nell’osso sottostante. Facemmo esaminare la sostanza ossea estratta anche al microscopio, ottenendo un responso patologico al 100% ».
«Un dente con devitalizzazione che appariva perfetta fu estratto dalla bocca di una donna che negli ultimi due anni aveva avuto cinque attacchi acuti di infiammazione dell’occhio. Intanto un altro dente devitalizzato fu estratto e l’infiammazione agli occhi della paziente era quasi completamente passata dopo tre giorni».
«Un paziente soffriva di problemi agli occhi e non poteva lèggere se non intervallando periodi di riposo a letture molto brevi. Questo problema ormai persisteva da molti anni e le varie nuove prescrizioni dell’oculista non miglioravano la situazione. Dopo la rimozione delle infezioni dentali il paziente non ebbe più bisogno degli occhiali che aveva portato per 15 anni e letture anche molto lunghe non gli davano piú alcun problema. Molti altri pazienti che portavano occhiali ebbero miglioramenti tali dei loro occhi dopo l’estrazione di denti devitalizzati coinvolti che le prescrizioni per gli occhiali dovettero essere ridotte, o annullate».
Non va trascurato l’aspetto psicologico. Nel corso delle mie esperienze di vita ho incontrato due persone che hanno buttato via gli occhiali dopo aver realizzato il motivo per cui non vedevano bene. Una si liberò degli occhiali dopo aver realizzato che il suo problema era iniziato quando aveva considerato che con un paio di occhiali aveva un aspetto piú interessante. (Non si deve essere necessariamente affetti da una turba psicologica grave per ritrovarsi con un paio di occhiali sul naso) L’altra persona era stata continuamente tormentata dalla madre per i suoi scarsi risultati a scuola e si era difesa dicendo che faceva fatica a lèggere perché non ci vedeva bene, e la bugia divenne un fatto quando i rimproveri cessarono. Le furono prescritti un paio di occhiali “riposa vista”, poi con il passare degli anni ebbe a che fare con cali di vista che venivano calcolati essere di una diottria, altre volte di due, e altre volte ancóra di una. Dopo vent’anni si ricordò di quel momento e osservando la cosa dal suo punto di vista ormai da adulta, fu còlta da una serie di risate irrefrenabili. Quando finalmente si ritrovo in uno stato di tranquillità si accorse che vedeva peggio… fino a quando non si tolse gli occhiali, che non mise mai piú.
Nel corso della mia infanzia e della mia adolescenza non ho mai avuto problemi di vista e non mi sono mai trovato in circostanze o situazioni nelle quali mi venisse chiesto se ci vedevo bene o se avessi qualche difficoltà.
In passato sono stato uno spericolato con i miei occhi, per non dire incosciente. Tra i 18 e i 22 anni di età ho lavorato in una fabbrica metalmeccanica e dovendo affilare degli utensili con la mola ero diventato così abile da comprendere la direzione in cui andavano le schegge al punto tale da non prendermi la briga di mettere gli occhiali di protezione. E un giorno successe che mi distrassi e una scheggia mi si piantò nell’occhio destro. Un operaio anziano ispezionò attentamente l’occhio e mi disse che dovevo andare all’ambulatorio degli infortunî a farmi estrarre la scheggia. La dottoressa mi mise alcune gocce di atropina per far dilatare la pupilla, estrasse la scheggia, mi coprì l’occhio con una benda che fisso con due cerotti incrociati e mi mandò a casa con tre giorni di convalescenza. Convalescenza che assaporai con gioia al punto tale che nel corso del tempo che lavorai in fabbrica mi presi altre due schegge negli occhi, e qualcuno mi darebbe anche del pazzo se confessassi che una volta feci di tutto per far entrare la scheggia nell’occhio e fare tre giorni di festa!
Racconto tutto questo per spiegare che non ostante non mi sia mai preso cura dei miei occhi e anzi li abbia addirittura maltrattati, la mia vista continuò a essere perfetta fino all’età di cinquant’anni, perché gli occhi hanno una capacità davvero incredibile di rigenerarsi. Poi iniziò a peggiorare, non vedevo piú cosí nitido e facevo fatica a lèggere le parole piccole sulle confezioni delle vitamine e dei minerali. Adottando un’alimentazione decisamente salutare la mia vista migliorò di nuovo ed esercitandomi un poco con la tabella di Snellen appesa nell’ufficio dell’Editore Rishi Giovanni Gatti, che nel frattempo avevo conosciuto a sèguito del mio interesse per il libro “Vista Perfetta Senza Occhiali”, rinnovai la patente con il risultato di 10 decimi per occhio.
Il fatto che questo non succede a tutte le persone mi ha indotto a cercare il motivo per cui a pari condizioni, seguendo un’alimentazione salutare, una persona ha dei miglioramenti rapidi con il Sistema Bates mentre un’altra necessita di un tempo molto piú lungo, e sono arrivato alla conclusione che la differenza sta nella capacità di rilassarsi del singolo individuo. Credo che, dato per scontato che una persona segua uno stile di vita salutare, lo sforzo nel cercare di vedere e la difficoltà di rilassarsi siano i due ostacoli maggiori sul cammino che porta alla vista perfetta. Mi è facile abbandonare lo sforzo di vedere e rilassarmi e una decina di minuti di palmeggiamento e cinque minuti davanti alla tabella di Snellen quando necessario mi permettono di riportare la vista alle condizioni ottimali.
Adler Ernesto, Erkrankungen Durch Storfelder Im Trigeminusbereich. Diagnose und !erapie.
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