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I banchieri mettono mano ai conti dei cittadini di Cipro. Quando toccherà a noi?

Cipro è una prova. Se tutto andrà per il verso giusto, la procedura verrà applicata nel resto d’Europa. I banchieri stanno cercando di commettere una rapina in banca in pieno giorno, e sono ansiosi di vedere se il resto del mondo permetterà a loro di farla franca. Cipro è stata probabilmente scelta perché è molto piccola (quindi nessuno se ne interessa più di tanto) e perché lì c’è un sacco di denaro parcheggiato di clienti stranieri (ad esempio i soldi dei neo ricchi russi, da qui la rabbia di Vladimir Putin che la considera una “tassa sui russi”).

Il FMI e l’UE avrebbero potuto facilmente salvare Cipro senza alcun problema di sorta, ma hanno volutamente deciso di non farlo. Hanno invece deciso che questa sarebbe stata una grande occasione di testare una nuova forma di “imposta sul patrimonio”. Il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea hanno dato due opzioni al governo di Cipro:

  • confiscare denaro dai conti bancari privati ​​

  • lasciare la zona euro.

A quanto pare la cosa è stata presentata come una proposta del tipo “prendere o lasciare”, anche se molti usano la parola “ricatto” per descrivere quanto è successo.

Purtroppo, questa decisione sta creando un precedente molto inquietante per il futuro e che sta per avere effetti a catena che vanno ben oltre Cipro. Dopo che i banchieri criminali avranno rubato denaro dai conti bancari a Cipro inizieranno a farlo ovunque. Se questa “rapina in banca” va bene, sarà solo questione di tempo prima che i titolari di conti correnti di nazioni come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo siano invitati di nuovo a mettersi in fila per una – “aggiustatina al conto”.
Cipro è una nazione molto piccola, quindi non c’è in gioco una quantità di denaro tale da costituire un grande affare. Piuttosto, il motivo per cui questo è tutto così preoccupante è che questa “imposta patrimoniale” sconvolge la fiducia nel sistema bancario europeo. E questo è chiaramente dimostrato degli indici in calo delle borse di tutto il mondo.

Mai prima d’ora i banchieri criminali internazionali erano arrivati a mettere le mani direttamente sul conto bancario del singolo cittadino.
Se tutto andrà secondo i piani, questa settimana a ogni conto bancario a Cipro verrà applicata una “tassa una tantum”. Ai conti con meno di 100.000 verrà applicata una tassa del 6,75%, e a quelli con più di 100.000 euro una tassa del 9,9%. Le percentuali non sono definitive e sono soggette a modifiche per eccesso.
Come ti sentiresti se qualcosa del genere succedesse a te?
Come ti sentiresti se improvvisamente i banchieri criminali ti chiedessero di dare il 10% di tutti i soldi che hai in banca? Considerando che se succederà sarà una “proposta” che non potrai rifiutare?
Se ti domandi perché c’è questa crisi in Italia, la risposta può venire data da quest’altra domanda:

Perché qualcuno dovrebbe voler ancora investire denaro in nazioni come la Grecia, l’Italia, la Spagna o il Portogallo, dopo tutto questo? Non dimenticare: per i grandi investitori siamo P.I.G.S!
Questa probabilmente è la decisione più inspiegabilmente irresponsabile in materia di vigilanza bancaria dal 1929. Questa decisione sta creando danni irreparabili in tutta Europa. Non sono poche le persone che stanno pensando di ritirare i soldi dalle banche in tutto il continente. È esattamente quello che stanno facendo alcuni cittadini dei paesi più finanziariamente in difficoltà.

Le scorrerie delle banche alle quali abbiamo assistito a Cipro durante il fine settimana potrebbero essere solo un’anteprima di ciò che sta arrivando. Quando questa “imposta patrimoniale” è stata annunciata, ha innescato una corsa al bancomat, e in tutta l’isola il bancomat sono stati svuotati rapidamente. Diversi uffici delle banche sono chiusi, ed è impossibile fare qualsiasi tipo di trasferimento elettronico di denaro.

Oltre al danno, la beffa: è possibile utilizzare i bancomat, ma sono vuoti e nessuno li carica!
Inutile dire che i cittadini di Cipro non sono molto contenti di tutto questo. Poco c’è mancato che un cliente imbestialito entrasse in banca con un bulldozer.
Ma questa rapina da parte dei banchieri criminali non è ancora stata completata. In primo luogo, il Parlamento cipriota deve approvare la nuova legge che autorizza tale confisca. Per il momento si continua a rimandare nella speranza di rendere più accettabile il salasso.
Il Presidente Nicos Anastasiades, eletto tre settimane fa, con un impegno a negoziare il più velocemente possibile un piano di salvataggio, si è rivolto alla popolazione affermando che il rifiuto di accettare la manovra comporterà il crollo delle due più grandi banche di Cipro e Cipro si troverà nel più completo e totale caos finanziario.
“Possiamo scegliere fra lo scenario catastrofico di un fallimento disordinato o lo scenario di una gestione certamente dolorosa ma controllata della crisi”, ha fatto sapere Anastasiades in una dichiarazione scritta inviata ai media.
In campagna elettorale aveva escluso categoricamente un qualsiasi intervento volto a detrarre somme dai conti bancari di cittadini. I cittadini sono molto arrabbiati per questo, si sentono defraudati e dispiaciuti che il loro neo presidente abbia mentito senza ritegno. Nessuno era mai stato preoccupato riguardo al destino dei suoi risparmi, perché era sempre stato detto che il prelievo dai conti era una linea rossa che nessuno avrebbe mai oltrepassato.

Ma a quanto pare con la confisca della ricchezza le cose potrebbero effettivamente andare molto peggio. Secondo un rapporto, il FMI e l’UE avevano chiesto un’imposta sul patrimonio del 40% per i titolari di conti bancari a Cipro.

Il Presidente di Cipro si rivolge al suo popolo con “Noi tutti dovremmo assumerci la responsabilità per questa decisione” riferendosi alla sua “decisione storica che porterà al salvataggio permanente dell’economia”…. (Mi sembra di averle già sentite dire da un certo Monti queste parole. Cambiano i nomi ma la strategia è sempre la stessa.)

Naturalmente, la stragrande maggioranza dei cittadini di Cipro sono contro questa imposta sul patrimonio. Un sondaggio ha rilevato che il 71 per cento di tutta la popolazione di Cipro vuole che questo piano non venga approvato.

La cosa divertente è che Cipro non sta così male, si potrebbe dire che per certi versi è anche in forma.

Il tasso di disoccupazione è circa il 12 per cento, mentre in altre nazioni europee come la Grecia e la Spagna il tasso di disoccupazione è più del doppio.

Cipro ha un debito in rapporto al PIL di circa l’87%, mentre altri Stati hanno un debito in rapporto al PIL che supera il 100%.

Quindi, se i banchieri riusciranno a spuntarla saccheggiando i conti bancari a Cipro, saranno giustificati nel fare la stessa cosa in altre nazioni che hanno un debito pubblico in percentuale maggiore in rapporto al PIL.

In ultima analisi, siamo a una svolta. Non c’è più alcun conto corrente bancario nel mondo occidentale che possa essere considerato sicuro al 100%.
La fiducia è uno stato psicologico nel quale un individuo ritiene che l’oggetto di tale fiducia sarà leale, giusto, amichevole e benevolo nei suoi confronti. Ci vuole molto tempo per costruirla, ma può essere distrutta in un solo attimo.

La fiducia nelle banche è stata gravemente danneggiata, e il danno non verrà riparato tanto presto. Il FMI e l’UE hanno fatto a pezzi questa fiducia, quello che stanno facendo a Cipro è una violazione dei diritti di proprietà fondamentali, perpetrata in un piccolo paese da potenze straniere e dovrebbe far rabbrividire chiunque possegga un conto bancario. Anche se i rappresentanti alla conferenza stampa sul salvataggio hanno cercato di presentare questo come un intervento “una tantum” (che significa letteralmente “una soltanto”), nulla impedisce di farne altri che saranno “una tantum per la nuova situazione, che potrebbe essere un nuovo stadio della crisi, o addirittura una nuova crisi.
Quindi se si può fare questo una volta, lo si può fare di nuovo. Se è possibile confiscare il 10% del denaro di un cliente di una banca, è possibile confiscare il 25, il 50 o, con l’aumentare del panico, con i politici che cercheranno disperatamente di mantenere in vita l’euro, persino il 100%. (Se lo ritieni impossibile sappi che in passato lo Stato italiano ha confiscato il 100% del denaro sul conto di ogni cittadino ebreo, oltre a tutto il resto).
Noi cittadini dei PIGS non dovremmo prendere sottogamba questa situazione. I giornali stranieri avvertono che non è più sicuro tenere i soldi in una banca italiana, spagnola, greca o portoghese. Tutto questo farà sì che investitori stranieri si portino via i loro capitali dai paesi dell’Eurozona, rendendo la crisi più pesante.

Questo è il più grave momento al quale stiamo assistendo fin dall’inizio della crisi finanziaria. Non perché ci sia una reale crisi, o perlomeno non così grave come vogliono farla apparire, ma stanno facendo di tutto per mandare gli Stati in bancarotta. E alla fine l’unica bandiera che sventolerà sarà quella della Germania.

Non so cosa decideranno di fare i Ciprioti. Auguro a loro di avere la forza di opporsi al ladrocinio e di rifiutare gli “aiuti” del FMI e dell’EU.

Ma qualunque cosa possa succedere, è possibile fare fronte a qualsiasi situazione, non importa quale misure adotteranno i governi, se impariamo a fare le cose con quello che abbiamo, al meglio che possiamo con i mezzi a nostra disposizione, fossero solo una zappa è un badile. I libri di Arnold Ehret contengono la conoscenza per conseguire e mantenere la salute perfetta e una chiarezza di mente inimmaginabile che permette di osservare gli elementi delle situazioni man mano che si presentano al nostro cospetto, e di risolverle nel modo migliore.

Procurati i libri del Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco, posso assicurarti che non devono mancare in un piano anti-crisi che funzioni!

Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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