Influenza Aviaria

di Luciano Gianazza

L’influenza aviaria, la politica, l’economia, la scienza e il cigno.

Ci siamo, l’influenza aviaria è tornata alla ribalta. C’è grande confusione, i politici non sanno se cavalcarla oppure no, siamo sotto le elezioni, chi sbaglia subirà l’attacco della controparte. Se l’aviaria viene sconfitta dai vaccini comprati allora il governo fa bella figura. Se invece moriamo, l’opposizione potrà dire la sua a petto in fuori.

Intanto vedo un futuro splendente all’orizzonte, sempre più gente omette la carne dalla sua dieta e vedo orti con alberi da frutta e un ritorno alla frutticoltura e l’orticoltura, con coltivatori più consapevoli e orientati all’agricoltura biologica. E’ inevitabile o si cambia o si muore. (Non per l’aviaria, comunque). Non si può continuare a seguire uno stile di vita patologico e poi sperare che un vaccino o una pasticca ci salveranno.

Non è assolutamente logico. La malattia non è creata dai virus. E’ un fondamento falso, che viene mantenuto in esistenza ed usato come punto di riferimento perché su di esso si fonda tutto l’impero farmaceutico.

Pensa, sul piccolissimo, microscopico virus poggia tutta la struttura della medicina prescrittiva di farmaci. Il giorno in cui l’umanità aprirà gli occhi, l’industria farmaceutica dovrà riconvertirsi, farà caramelle con zucchero di canna, vitamine estratte dalla frutta e minerali dalle verdure, qualcosa farà. Le grandi compagnie hanno caratteristiche polimorfiche, si adattano alla situazione. Le multinazionali del tabacco stanno pensando di vendercelo come insalata, quando smetteremo di fumarlo. Se invece continueremo a guardare con lo sguardo ipnotizzato l’esperto che dalla TV ci dice che ….il virus….gli uccelli migratori….il pollo…..la carne bianca…. Beh allora Matrix non sarà più un film.

Non sto facendo una profezia, lungi da me l’idea di assumere quel tipo di personalità, faccio solo un’analisi degli eventi e dalle cause posso dedurne gli effetti. E’ tutto qui. E’ prevedibile. A volte nei film comici vediamo lo stupidone di turno che sta per prendere il barattolo più in basso dalla colonna delle latte di pelati. Cosa succederà immediatamente dopo? Giusto! Possiamo tutti essere profeti.

Ciarlatani ed Eretici

E possiamo anche venire tacciati di ciarlataneria, di eresia scientifica, perché non è la ricerca della verità che si vuole ma il mantenimento dello status quo.

Possiamo paragonare la teoria dei germi di Pasteur alla teoria geocentrica di Tolomeo.

Entrambe false, entrambe sostenute ad oltranza fino quando è impossibile sostenerle. E per la teoria di Tolomeo ora è impossibile sostenerne la veridicità, possiamo vedere da google earth che la terra è rotonda. La teoria di Pasteur è un po’ più dura da smantellare perché i sostenitori hanno mezzi potenti, possono fare campagne di convincimento, pagare “esperti” che direbbero qualunque cosa per i soldi e quindi dalla loro bocca possono uscire le panzane più incredibili con la patina di assoluta veridicità. Possono fare molto e di tutto e lo faranno per mantenere vera la teoria del Pasteur, il vero padre della medicina moderna è lui, non Ippocrate.

Al tempo in cui Galileo sosteneva la teoria di Copernico, e cioè che in quel tratto di cielo i pianeti, terra compresa, ruotano intorno al sole e non intorno alla terra, la chiesa cattolica si diede un gran da fare per convincere Galileo ad abiurare quell’eretica teoria. E dovette subire l’umiliazione di abiurare la verità per non finire grigliato vivo.

Possiamo vedere, da un estratto della sentenza del Sant’Uffizio contro Galileo Galilei l’arroganza e l’importanza di sé degli “esperti” dell’epoca e quanto erano convinti delle loro teorie o, se in malafede, con quanta forza proteggevano i pilastri del loro potere con la menzogna.

Roma, 22 giugno 1633.

“Noi Gasparo del tit. di S. Croce in Gerusalemme Borgia;
Fra Felice Centino del tit. di S. Anastasia, detto d’Ascoli;
Guido del tit. di S. Maria del Popolo Benti voglio;
Fra Desiderio Scaglia del tit. di S. Carlo, detto di Cremona;
Fra Ant.o Barberino, detto di S. Onofrio;
Laudivio Zacchia del tit. di S. Pietro in Vincoli, detto di S. Sisto;
Berlingero del tit. di S. Agostino Gesso;
Fabricio del tit. di S. Lorenzo in Pane e Perna Verospio: chiamati Preti;
Francesco del tit. di S. Lorenzo in Damaso Barberino; e Marzio di S.ta Maria Nova Ginetto: Diaconi;
per la misericordia di Dio, della S.ta Romana Chiesa Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l’eretica pravità Inquisitori generali dalla S. Sede Apostolica specialmente deputati;

Essendo che tu, Galileo fìg.lo del q.m. Vinc.o Galilei, Fiorentino, dell’età tua d’anni 70, fosti denunziato del 1615 in questo S.o Off.o, che tenevi come vera la falsa dottrina, da alcuni insegnata, ch’il Sole sia centro del mondo e imobile, e che la Terra si muova anco di moto diurno; ch’avevi discepoli, a’ quali insegnavi la medesima dottrina; che circa l’istessa tenevi corrispondenza con alcuni mattematici di Germania; che tu avevi dato alle stampe alcune lettere intitolate Delle macchie solari, nelle quali spiegavi l’istessa dottrina come vera; che all’obbiezioni che alle volte ti venivano fatte, tolte dalla Sacra Scrittura, rispondevi glosando detta Scrittura conforme al tuo senso; e successivamente fu presentata copia d’una scrittura, sotto forma di lettera, quale si diceva esser stata scritta da te ad un tale già tuo discepolo, e in essa, seguendo la posizione del Copernico, si contengono varie proposizioni contro il vero senso e autorità della Sacra Scrittura;

Volendo per ciò questo S.cro Tribunale provvedere al disordine e al danno che di qui proveniva e andava crescendosi con pregiudizio della S.ta Fede, d’ordine di N. S.re e degl’Eminen.mi e Rev.mi SS.ri Card.i di questa Suprema e Universale Inquisizione, furono dalli Qualificatori Teologi qualificate le due proposizioni della stabilità del Sole e del moto della Terra, cioè:

Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura;

Che la terra non sia centro del mondo né imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimente proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in Fide.”

Molte persone sono state arse sulla graticola per aver mantenuto la propria integrità, consci di essere di fronte ad ignoranza e sopraffazione. Lo stesso succede con gli inquisitori del terzo millennio. Il Dott. Hamer, per esempio si trova in carcere per il fatto di essere promotore di una cura contro il cancro che funziona veramente. Senza elencare i vari medici che sono trattati da ciarlatani per non sostenere l’impero delle pillole.

Purtroppo non possiamo avere la soddisfazione di mettere Fra Felice Centino e Fra Antonio Barberino, detto di S. Onofrio, di fronte a Galileo e chiedere a loro: “Beh?…cosa dicevate della Terra e del Sole?”
Chissà dove sono e cosa fanno adesso, magari fanno parte della Commissione per l’Approvazione dei Farmaci della FDA!

Manipolare l’Informazione

Ora per ritornare al business dell’influenza aviaria, perché di business si tratta, oltre che di controllo sociale tramite la paura, i virus non sono la causa della malattia. Ci sono miliardi di miliardi di virus, siamo pieni di virus. Se fossero causa di malattia, sul pianeta ci sarebbero solo i virus, perché il resto del regno animale e vegetale sarebbe già estinto.

Dai uno sguardo a questo elenco di virus, che ho incollato senza la pretesa che possa essere usato per fini scientifici, ma per far comprendere che si potrebbe prenderne uno qualsiasi dalla lista e dire che è la causa di una malattia qualsiasi. Perché non dovresti credermi se te lo dico aiutandomi con la potente macchina delle PR durante un’intervista con un qualsiasi Dottor Professor Dica 33 nello spazio di una qualsiasi rubrica televisiva di Salute&Benessere?

Solo che non sarebbe vero come non è vero per qualsiasi virus e per qualsiasi malattia.

Un organismo deve essere pieno di tossine, muco, farmaci, residui di cibo indigesto, acido urico e altro che la Natura non ha destinato all’alimentazione umana, perché i virus si abbuffino sui tessuti semi-decomposti, allo stesso modo in cui, personaggi su un’isola che non riescono a procurarsi il cibo pur avendolo sotto il naso, si avventano sulle bistecche quando la regia gliele passa.

Se ti faccio credere che il virus è il cattivo e che minaccia la tua salute e quella dei tuoi cari, non protesterai quando il Ministero della Sanità compra 36.000.000 di dosi di vaccino con i tuoi soldi.

C’è una gran confusione. Recentemente ho appreso dai media che ci vorranno 3 mesi per fare il vaccino. Ma allora che vaccino abbiamo comprato? Cosa c’è nei 36.000.000 di fialette nel magazzino della Sanità?

I cigni

I cigni sono da sempre considerati l’élite fra i volatili per la loro bellezza e il bianco piumaggio, simbolo di purezza e di grazia. Quando ero bambino lessi la fiaba di Hans Christian Andersen, il Brutto Anatroccolo, e mentre leggevo la fiaba il mio cuore si riempiva di compassione per il povero anatroccolo e di odio per i fratelli che lo deridevano e di soddisfazione quando infine incontrava i suoi simili, il suo vero gruppo di appartenenza.

C’è voluto un po’ per scrollarmi di dosso la morale appresa dalla favola, che i brutti invidiosi ti scherniscono e che comunque da grande li farai schiattare d’invidia con le tue belle piume bianche e il lungo collo tanto amato dal Modigliani.

L’influenza aviaria è un affare molto difficile da gestire, perché se spingi troppo la storia del virus le persone faranno sì la coda in farmacia per accaparrarselo, ma farà insorgere gli allevatori di polli perché la paura fa diventare vegetariani e animalisti in breve tempo, al punto che persino politici e scienziati di fama mondiale si scoprono a loro volta vegani dalla sera alla mattina. I vegetariani e vegani stanno diventando un serbatoio di voti importante.

Migliaia di polli muoiono ogni giorno negli allevamenti prima che arrivino a piena “maturazione” e non sappiamo se tutti vengono gettati nel container assieme agli scarti della “lavorazione” o se vengono raccolti per essere esaminati per vedere se hanno ‘sto virus.

Ma non ho sentito dire nulla riguardo a polli infetti, mentre c’è molto movimento intorno ai cigni.

C’è da meravigliarsi che ve ne ancora siano vivi, visto com’è avvelenato l’ambiente.

Ma perché accanirsi con quei tre cigni morti?

Perché i cigni non li alleva nessuno per mangiarseli e si è pensato che concentrandosi sui cigni, (sembra si stia eseguendo un ordine generale, perché si stanno cercando cigni morti in tutta Europa), si sarebbe allontanata l’attenzione dai polli. Vuoi che un virusino piccolo piccolo non lo troviamo nei polli se vogliamo?

Ma non è andata così, gli italiani hanno smesso di comprare polli e il mercato è crollato, e adesso si parla di miliardi di euro di danni al mercato zootecnico, migliaia di posti di lavoro in pericolo.

E ci dicono che siamo dei fifoni, i francesi se li magnano i polli, anche i nostri che vengono venduti a prezzi competitivi favorendo l’esportazione.

Adesso si tenta di salvare il salvabile con altre informazioni infondate, asserendo che il virus “non si prende” mangiando il pollo, ma solo se si è a costante contatto con l’animale infetto, e altre affermazioni del genere che sono un’offesa all’intelligenza degli ascoltatori.

Sono comunque tutte affermazioni false perché non sono i virus la causa, ma arrivano dove c’è sporcizia per ripulire, è il lavoro che la natura ha assegnato a loro in questo Universo Simbiotico.

Conclusione

Dovremo pagare tutto noi, anche se il danno è stato creato da negligenza, ignoranza e malaffare legalizzato.

Quei polli sono malati dalla nascita alla morte, pieni di vaccini e antibiotici, vivono perennemente fra i loro escrementi, cosa ti aspetti, che scoppino di salute? E in ognuno di essi vi sono migliaia di virus.

Il consiglio per gli allevatori è di dedicarsi alla coltivazione di alberi da frutta e ortaggi, rigorosamente biologici e tenendo lontani i colossi degli OGM. Potrà essere un’attività davvero gratificante sia dal lato economico che da quello umano. Allora accetterei volentieri anche di essere tassato per aiutarli nella conversione, non per rifonderli del mancato guadagno della tratta dei polli e la cassa integrazione.

C’è da augurarsi che le persone si orientino ad una alimentazione vegetariana e vegana. E’ un’opportunità da prendere al volo, è come quando “ci becchiamo” una bronchite e ne approfittiamo per smettere di fumare. In fondo la frutta e la verdura costituiscono la dieta naturale dell’uomo.

E poi si vive più tranquilli, ad esempio non mi ha riguardato da vicino la BSE, ora non mi riguarda da vicino l’influenza aviaria, come non mi riguarda minimamente se raddoppiassero il prezzo delle sigarette. Ora c’è l’attenzione sui polli, ma non pensare che le cose stiano in modo diverso per i maiali, le pecore, gli struzzi, i tacchini, le anitre, e non so cos’altro allevano. Gli allevamenti intensivi non sono la fattoria di Nonna Papera che ti fanno vedere in TV. Sono campi di concentramento.

Immagina un mondo nuovo da offrire ai tuoi figli, dove non si allevano animali per ucciderli e mangiarli, dove esseri umani non devono passare la giornata in un ambiente truce e maleodorante a sgozzare animali in mezzo al sangue che scorre per terra, ma all’aria aperta potando alberi e preparando grandi distese di verdura biologica..

Un cambiamento sostanziale di questo genere è assolutamente necessario se vogliamo evitare una catastrofe. Occorre acquisire conoscenza sulle reali cause della malattia e riguardo a ciò che determina la buona salute e cosa sono i vari microrganismi, siano essi batteri, virus o funghi.

Sono per lo più nostri amici piuttosto che nemici, anche se la scienza dà loro la caccia da sempre.

Questo articolo è dedicato ad Arnold Ehret, che “predisse”, già nel 1914, la situazione attuale e ne presentò la soluzione per chi volesse trarre giovamento.

Per avere altre informazioni su questo argomento e tanto altro ancora visita anche questo sito.

Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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