di Luciano Gianazza
La perdita più consistente di B12 nel corpo umano sembra che avvenga attraverso l’escrezione della bile, ed è un fattore primario che riguarda chi mangia carne. Inoltre il deterioramento della produzione dei succhi gastrici, solitamente dovuto all’invecchiamento, ma non solo, può contribuire alla carenza di B12. Le ghiandole gastriche dello stomaco producono una glicoproteina con la quale la vitamina B12 deve combinarsi per poter venire assimilata.
La B12 è necessaria per la formazione del sangue e per la rapida crescita dei tessuti. In seguito a vari processi, che non descrivo qui per non annoiare, la B12 arriva al Sistema Nervoso Centrale e nel cervello per svolgere varie funzioni. La carenza di B12 nel cervello e nel Sistema Nervoso Centrale porta all’anemia e a disturbi neurologici, tipo il morbo di Alzheimer. Questo può succedere al vegano come pure a chi mangia carne introducendo nell’organismo B12 in enormi quantità, perché il punto qui non è la quantità di B12 ingerita ma la sua assimilazione, in pratica se arriva o no nel sistema nervoso centrale. Spesso una maggiore assunzione di B12 non darà alcun risultato per la ragione sovresposta. Quindi l’enfasi non va messa sulla quantità di B12 da prendere ma sulla sua assimilazione.
Il fegato è in grado di immagazzinare scorte di B12 che possono durare anni, quindi non occorre prendere B12 per forza tutti i giorni. I vegani non mostrano i sintomi di carenza da B12 quanto invece persone che hanno diete iperproteiche. La B12 viene consumata dai metalli pesanti a cui si lega nel tentativo di impedire l’avvelenamento del corpo. Il più diffuso di questi metalli pesanti è il mercurio, che troviamo negli amalgami dentali, nei vaccini, nel pesce, nell’aria, nell’acqua e nei diserbanti. Quindi chi ha otturazioni dentali che contengono metalli pesanti riduce ulteriormente la sua scorta di B12, vegano o onnivoro che sia.
Un grosso pericolo e costituito dalle vaccinazioni che notoriamente contengono mercurio. I virus che vengono iniettati sono legati con molecole di metalli pesanti al fine di impedirne l’espulsione dal corpo, perché un sistema immunitario che funziona se ne libererebbe immediatamente. Lo farebbe comunque per i “virus veri” di una “vera malattia”, meglio se non appesantito dai virus legati dalle molecole di mercurio o formaldeide delle vaccinazioni.
I vegani cibandosi all’inizio della catena alimentare hanno minori possibilità di ingerire inquinanti di chi si ciba al termine della catena alimentare e quindi di assimilare meglio la vitamina B12. E non ne occorre molta.
Stephen Walsh, collaboratore di fiducia della UK Vegan Society e di altri membri dell’International Vegetarian Union Science Group (IVU-SCI) fa questa affermazione:
“Ho purtroppo dovuto far presente ad una giovane donna vegana, che si era affidata alle Alghe del lago Klamath come fonte di B12, che stava manifestando chiari sintomi da carenza di B12. Nel giro di un anno, durante il quale la donna aveva assunto le Alghe del lago Klamath, essa aveva sviluppato gradualmente sintomi quali formicolii, visione offuscata, astenia. La carenza di B12 è stata in effetti confermata da un esame del sangue che indicava valori di B 12 intorno a 100pg/ml. Fortunatamente, sembra che la donna si sia ripresa gradualmente dopo alcune iniezioni di Vitamina B12, e probabilmente non presenterà sequele permanenti.”
Il Dr Walsh conclude: “Questo caso personale conferma l’opinione che queste Alghe, così come la Spirulina e la Nori secca, non possano essere considerate una fonte adeguata di B12.” (1)
Quanto dichiara il Dr Walsh non conferma assolutamente nulla, in quanto, se non è stata tenuta in considerazione la capacità assimilativa del soggetto in questione il giudizio è inattendibile.
Gli esami del sangue indicano dei valori bassi di B12, ma questo non significa che le alghe Klamath non siano un’ottima fonte di B12. Potrebbe significare che la persona in questione ha una bassa capacità di assimilazione della B12, per alcune delle ragioni esposte sopra. Inoltre i sintomi rilevati dal Dr Walsh (formicolii, visione offuscata, astenia) possono indicare la presenza di altre patologie, non necessariamente o soltanto la carenza di B12. Ovviamente iniezioni massicce di B12, tali da superare le difficoltà di assimilazione possono poi risolverne l’eventuale carenza, ma solo temporaneamente se la causa non viene poi risolta.
Attribuire alle alghe Klamath la causa della carenza di B12 è arbitrario. Al contrario, le alghe del lago Klamath possiedono la più alta concentrazione di vitamina B12 assimilabile. La persona avrebbe potuto consumare fegato bovino crudo (noto come consistente fonte animale di B12) e ritrovarsi comunque con lo stesso problema. I valori di B12 riscontrati nel sangue non sono direttamente proporzionali alla quantità di B12 ingerita ma possono variare a seconda delle condizioni fisiche generali e del regime alimentare dei singoli individui. Anche il consumo dei prodotti di soia aumenta il fabbisogno di B12 come spiegato nell’articolo La Soia.
Gli esami del sangue, presi in considerazione dal Dr Walsh per dare un fondamento alle sue affermazioni, sono inattendibili.
Chiunque presenti sintomi di carenza di B12 dovrebbe fare gli esami, includendo chi si nutre di cibi animali, perché anche se reperisse B 12 in quantità sufficienti tramite tale modo di alimentarsi, il suo organismo potrebbe avere delle disfunzioni che ne impediscono l’assimilazione. Questo è tanto più necessario oltre i 60 anni d’età.
Gli esami del sangue non danno risultati affidabili, anche quando vengono esaminati i livelli di altri elementi che si suppone essere indicatori della carenza o meno della B 12.
L’esame che determina con precisione il livello di B12 a livello cellulare/tessutale è la misurazione dell’Acido Metilmalonico con uno speciale spettrometro di massa da un campione di urina. Questo esame è preciso al 99%. E’ pressoché infallibile.
Gli esami del sangue possono indicare che non c’è carenza di B12 quando invece c’è carenza a livello tessutale e viceversa.
Il test dell’Acido Metilmalonico presente nelle urine è un esperimento funzionale. Dato che i livelli di Acido Metilmalonico sono correlati a un percorso metabolico della B12, l’Acido Metilmalonico presente nelle urine riflette l’attività della Vitamina B12 a livello tessutale/cellulare.
La conversione dell’Acido Metilmalonico in Acido Succinico richiede la vitamina B12. La deficienza di vitamina B12 impedisce questo percorso metabolico e causa l’incremento del livello di Acido Metilmalonico. Quindi alti livelli di Acido Metilmalonico nelle urine indicano un deficienza di B12.
Facendo il test dell’Acido Metilmalonico delle urine su 35 persone anziane non anemiche, il 49% risultò carente di B12 nonostante nel sangue avesse un normale livello di B12.
Usando lo stesso test delle urine su 54 vegetariani il 43% (23 su 54) aveva un livello anormalmente alto di Acido Metilmalonico indicando deficienza metabolica di B12. Di questi 23 l’83% (19 su 23) avevano un livello normale di B12 nel sangue.
Ho sintetizzato evitando termini tecnici, l’originale è in inglese.
Nel testo originale sono usati gli acronimi:
MMA (MethylMalonic Acid) → Acido MetilMalonico
UMMA (Urine MethylMalonic Acid) → Acido MetilMalonico riscontrabile nelle urine
SMMA (Serum MethylMalonic Acid) → Acido MetilMalonico riscontrabile nel sangue
Non so se questo esame venga fatto in Italia, se vi siano laboratori attrezzati o meno.
Questo articolo non intende invalidare in alcun modo le varie diete e, nel contesto di questo sito, tanto meno la Dieta Senza Muco del Sistema di Guarigione di Arnold Ehret, ma considerando, a seguito di recenti osservazioni, su come è veramente ridotto questo pianeta, e necessario assicurarsi di mantenere il livello necessario di B12 per evitare il manifestarsi di sintomi indesiderabili.
Per conoscere i dettagli sull’esame per la carenza di B12:
www.B12.com
Altri link utili:
Da dove viene la tua B12?
www.arnoldehret.it
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