di Luciano Gianazza
Ma qual’è la pozione malefica che trasforma delle persone che conducono una vita normale in tanti Mr. Hide?
I protagonisti spesso erano in cura da uno psichiatra. Non compare mai il nome degli psicofarmaci che prendevano e a volte non viene nemmeno detto che li prendevano, anche se è ovvio che la “cura” psichiatrica consiste principalmente nella prescrizione di psicofarmaci.
Quale tipo di psicofarmaci le vittime prendevano, includendo la marca e il produttore, dovrebbero essere riportati dai media in modo che i cittadini facciano le loro considerazioni a riguardo e prendano le decisione più opportune. Ma forse è proprio questo che non si vuole che venga fatto sapere, dovuto al conflitto d’interessi. Perché mai un giornale o rivista dovrebbe pubblicare informazioni sfavorevoli a grandi gruppi economici che spendono milioni di euro per promuovere dei prodotti sulle loro pagine pubblicitarie?
Alcuni ricercatori indipendenti, non sovvenzionati dalle case farmaceutiche hanno rilevato che alcuni psicofarmaci causano nelle persone che li prendono tendenza al suicidio e atteggiamenti violenti. Le case farmaceutiche si difendono dicendo che è la depressione che ha portato il paziente al suicidio o all’omicidio, non il loro farmaco, nonostante le evidenze mostrino il contrario.
Non per nulla più di 200 azioni legali sono state indette contro la Eli Lilly, Pfizer e GlaxoSmithKline, i produttori rispettivamente del Prozac (fluoxetine) Zoloft (sertraline) e Paxil (paroxetine) per essere risarciti da suicidi o omicidi — alcuni effettuati, altri solo tentati — da parte di pazienti pochi giorni o settimane dopo che furono prescritti a loro uno o più di questi psicofarmaci. Questi tre farmaci appartengono alla stessa famiglia degli SSRI, Inibitori Selettivi dei Ricaptatori della Serotonina. Vengono comunemente prescritti per curare la depressione, e la loro funzione è quella di incrementare la serotonina, una sostanza chimica presente nel cervello.
Le azioni contro tali case farmaceutiche sono motivate dal fatto che erano a conoscenza che alcuni pazienti, assumendo tali farmaci, avrebbero sperimentato una condizione chiamata akatisia, un’inquietudine fisica e mentale opprimente. Altri pazienti, dopo avere iniziato a prendere uno di questi farmaci, possono rinvigorirsi a sufficienza da essere in grado di danneggiare se stessi, ma non sono aiutati dal farmaco a controllare i loro pensieri distruttivi. Gli avvocati che rappresentano i pazienti o i loro eredi hanno scoperto documenti che le società hanno tenuto nascosti, documenti che mostrano che questi pericoli esistono per tutti e tre gli antidepressivi.
Alcuni dei pazienti che hanno subito una reazione di akatisia sono stati portati a commettere atti atroci.
Sono solo quattro esempi fra le centinaia tanto per dare un’idea della sequenza.
Nel luglio 2001, una giuria federale a Cheyenne, nel Wyoming ha ordinato alla GlaxoSmithKline di pagare 6.400.000 dollari ai parenti di Donald Schell. In quel caso, i parenti hanno trovato documenti interni della GlaxoSmithKline dimostrando che la società era consapevole che alcune persone avrebbero potuto diventare agitate o violente a causa del Paxil. Malgrado questa conoscenza, le confezioni del Paxil non includono alcun avvertimento riguardo alla possibilità di suicidio, violenza o aggressione.
I documenti scoperti sul Prozac sono particolarmente rivelatori:
1. Nel 1990, gli scienziati della Eli Lilly sono stati sollecitati dai dirigenti dell’azienda a modificare i dati registrati di esperienze di medici con il Prozac, sostituendo nelle segnalazioni ricevute le parole tentato suicidio con “overdose” e tendenza al suicidio con ” depressione “.
2. Tre anni prima che il Prozac ricevesse l’approvazione dalla Federal Drug Administration degli Stati Uniti (FDA) un’agenzia equivalente in Germania ha avuto perplessità tali sulla sicurezza del Prozac che si è rifiutata di approvare l’antidepressivo. Gli studi della Eli Lilly hanno dimostrato che pazienti, precedentemente senza alcuna tendenza al suicidio, dopo aver preso il farmaco hanno commesso tentativi di suicidio e suicidi cinque volte di più che non altri durante gli studi su antidepressivi più vecchi, e tre volte di più dei soggetti che prendevano placebo.
3. Le cifre in possesso della Eli Lilly indicano che un paziente su 100, precedentemente senza alcuna tendenza al suicidio, dopo aver assunto il farmaco durante le prove cliniche iniziali ha sviluppato akatisia, a cui hanno fatto seguito tentato suicidio o suicidio nel bel mezzo della ricerca.
È anche stato scoperto che il brevetto per una nuova versione del Prozac, che la Eli Lilly ha pagato 90 milioni di dollari per ottenerlo, dichiara che la nuova formulazione ridurrebbe “i ricorrenti effetti collaterali” del Prozac originale, incluso “nervosismo, ansietà, insonnia, inquietudine interiore (akatisia), tendenza al suicidio, auto-mutilazione, comportamento maniacale”.
Il Prozac è stato immesso sul mercato degli Stati Uniti dalla Eli Lilly nel gennaio 1988. Zoloft e Paxil sono subentrati rispettivamente nel dicembre 1991 e nel dicembre 1992. Circa 45.000 rapporti di reazioni avverse al Prozac sono stati registrati dalla FDA. Questi includono rapporti di circa 2500 morti, con la stragrande maggioranza collegata a suicidio o violenza.
Il Dr. Martin Teicher Harvard Medical School nel 1990 ha riportato che lui e i suoi colleghi avevano osservato tendenza al suicidio in sei pazienti che prendevano il Prozac. Più recentemente, il Dr. David Healy, un esperto sul sistema della serotonina del cervello e il direttore del North Wales Department of Psychological Medicine all’Università del Galles, ha stimato che “probabilmente 50.000 persone hanno commesso suicidio a causa del Prozac dal suo esordio, una cifra molto più alta del numero di quelli che avrebbero commesso comunque suicidio se non fossero stati curati.
Nel frattempo, le case farmaceutiche continuano a basarsi su una conclusione del 1991 di una commissione consultiva della FDA che afferma: “non c’è alcuna prova credibile di un collegamento causale tra l’uso di farmaci antidepressivi, compreso il Prozac, e il suicidio o il comportamento violento.”
Questo a dispetto di tutte le evidenze.
Negli Stati Uniti, contro la GlaxoSmithKline Plc, il gigante farmaceutico britannico che produce l’antidepressivo Paxil (paroxetine) è stata intentata una causa collettiva a nome di tutte quelle persone a cui era stato prescritto il Paxil e che in seguito hanno subito crisi di astinenza quando hanno tentato di sospendere l’assunzione del farmaco.
I pazienti che hanno utilizzato il Paxil dichiarano che il produttore ha nascosto la natura assuefacente del farmaco. La parte lesa afferma che la GlaxoSmithKline sapeva che alcuni pazienti a cui sarebbe stato stato prescritto il Paxil avrebbero subito una grave crisi d’astinenza una volta cessata l’assunzione del farmaco, ma non hanno avvertito nè i medici né i pazienti di questo frangente. Le accuse sono di frode e inganno, negligenza, precisa responsabilità giuridica, e violazione di garanzia. Le richieste sono di risarcimento dei danni e punizione dei colpevoli.
Il concilio di difesa ha riportato che per decisione della corte sono stati invitati a ripresentare la mozione con maggiori dettagli.
Le reazioni delle crisi d’astinenza subite dai pazienti che tentano di smettere di prendere il Paxil includono:
impulsi di scosse elettriche, capogiri, sbadataggine, vertigini, mancanza di coordinazione, andatura malferma, sudorazione, nausea estrema, vomito, febbre alta, disturbi addominali, sintomi di influenza, anoressia, diarrea, agitazione, tremiti, irritabilità, aggressività, sonno disturbato, incubi, confusione, difficoltà di concentrazione, cattiva memoria, letargia, sconforto generale, debolezza, fatica, parestesia, atassia, e mialgia.
Il Paxil è stato introdotto nel mercato Stati Uniti il 29 dicembre 1992 ed è un farmaco antidepressivo della stessa classe dello Zoloft e del Prozac (inibitore selettivo del ricaptatore della serotonina o SSRI). Il Paxil è stato approvato per il mercato americano per condizioni come depressione, ossessione compulsiva, panico, e ansietà sociale.Secondo gli accusatori, la GlaxoSmithKline sapeva da molti anni che le varie caratteristiche del Paxil portano alla crisi d’astinenza quando si smette di prenderlo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ottenuti dai querelanti, il Paxil ha il maggior numero di reazioni di crisi d’astinenza di qualsiasi altro antidepressivo al mondo.
In Italia non sono pochi i casi di omicidio/suicidio eccone alcuni:
(La lista è oggi molto più lunga, mi sono stancato di aggiornarla)
Quante di queste tragedie dovremmo accreditarle agli SSRI?
Perché non vengono condotte indagini per scoprire se quelle persone prendevano psicofarmaci?
Perché i media non lo dicono mai quando è noto che un omicida o suicida prendeva psicofarmaci che inducono a commettere tali efferate azioni?
Perché il potere delle case farmaceutiche è davvero grande.
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