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Lotus Birth, il Parto Integrale di Shivam Rachana

Ripropongo questo articolo per annunciare una Lotus Birth. A volte mi chiedevo se scrivere un articolo effettivamente poi possa creare degli effetti positivi sui lettori, o semplicemente verrà letto per poi venire accantonato nella memoria come “qualcosa di interessante” fra le tonnellate di materiale di cui veniamo messi a conoscenza, senza peraltro apportare cambiamenti nella nostra vita quotidiana.

Ogni tanto ho dei riscontri, e anche se un solo lettore ne avesse beneficio da un articolo, questo mi basta per dirmi che ne ne vale la pena.

E’ il caso di Valina, un utente del forum di Arnold Ehret Italia che scrive:

Vi annuncio che è nato Federico!
Stiamo benissimo e il parto è stato come desideravo: dolcissimo! Ho partorito a casa, in acqua con il mio compagno (le ostetriche hanno una piscina gonfiabile con kit monouso per il rivestimento interno), lasciando la placenta staccarsi da sola e lasciandola attaccata al piccolo per 3 giorni (niente taglio del cordone).

Poi é partito l’allattamento che con l’affiancamento delle ostetriche è stato più facile avendo delle certezze e un sostegno sicuro. Al piccolo non sono stati somministrate medicine o integratori di nessun tipo.

Il parto è stato molto rapido…praticamente il travaglio è durato un’ora, durante la quale ho cercato di stare presente e seguire l’istinto. Poi Federico è arrivato…con una sorpresa: la camicia, cioè è nato ancora nella sua membrana! Praticamente c’era questo sacchettino trasparente in cui si vedeva lui tutto raggomitolato e ancora in una dimensione di silenzio e ovatta.

Non sapeva ancora di essere approdato! Abbiamo rotto la membrana e da sotto l’acqua è sbucato un pulcino, in silenzio, senza piangere, siamo stati a coccolarci e guardarci tutti e tre per un tempo indefinito, aggiungendo acqua calda all’occorrenza, lui attaccato a me con il cordone, attaccandolo anche al seno che ha ciucciato subito con vigore. Alla fine ho espulso la placenta che si era staccata da sola e senza traumi, senza tagli, senza niente, il parto si é concluso.

Questo il link al post completo.

Il metodo Lotus Birth è una pratica antica che va affermandosi nel mondo intero: consiste nel non recidere il cordone ombelicale e nel lasciare il bambino collegato alla placenta fino al distacco spontaneo da tre a dieci giorni dopo la nascita.

La scienza ortodossa del mainstream afferma che non esiste nessun studio scientifico che provi i benefici della Lotus Birth (lasciare cordone e placenta attaccati al bimbo fino a naturale distacco). Del resto dicono che non esiste nessun studio scientifico sul sistema di guarigione di Ehret, eppure funziona alla perfezione, quindi, come per il sistema di Ehret, puoi star certo che la Lotus Birth anche funziona!

Lotus Birth è un termine coniato nel 1979; è un metodo di parto che si va affermando nel mondo intero, una pratica antica che consiste nel non recidere il cordone ombelicale e nel lasciare il bambino collegato alla placenta dopo il secondamento, fino al distacco spontaneo, da tre a dieci giorni dopo la nascita. Il feto e la placenta si formano dalla stessa cellula, quindi sono una cosa sola; se non separato artificialmente da questa parte di sé, il neonato godrà di un sistema immunitario più robusto, perché tutta la forza vitale contenuta nella placenta e una considerevole quantità di sangue potranno essergli trasmesse compiutamente attraverso il cordone.

Anche i bambini che nascono con il cesareo possono beneficiarne. È stato dimostrato che il taglio prematuro del cordone, così com’è praticato oggi, è un trauma; a riprova di ciò, i bambini che nascono con la Lotus Birth sono visibilmente sensibili al fatto che il cordone o la placenta vengano toccati: nel cordone dev’esserci quindi ancora una forma percettiva. Inoltre, nel caso in cui la gravidanza sia accompagnata da traumi emotivi o stress per la mamma, i bimbi nati con la Lotus Birth non mostrano segni di stress residuo, sono calmi e ben centrati: insomma… nati con… la placenta!

INDICE di Lotus Birth

Prefazione
Ringraziamenti
Introduzione
Cap. I – L’ecologia del grembo materno diventa l’ecologia del mondo
Cap. II – Evoluzione del parto
Cap. III – Un approccio spontaneo al secondamento
Cap. IV – La placenta e il cordone ombelicale in altre culture
Cap. V – Il Lotus Birth e la psiche
Cap. VI – Questione di vita e di nascita
Cap. VII – I benefici del Lotus Birth
Cap. VIII – Testimonianze di genitori
Cap. IX – Esperienze di levatrici con il Lotus Birth
Ulteriori fonti informative
Contatti

LEGGI UN BRANO da Lotus Birth

L’ecologia del grembo materno diventa l’ecologia del mondo.
Il rapporto spirituale tra figli e genitori non è un tema presente nella nostra cultura. Ma altre culture, soprattutto le culture indigene, conoscono e prestano attenzione a questo aspetto della vita umana sulla terra.

Un esempio che amo particolarmente deriva da una cultura primitiva della quale ho sentito parlare e in cui, quando una donna desidera un figlio, trascorre più tempo immersa nella natura, e attraverso una pratica meditativa impara a riconoscere il suono del bambino che si incarnerà*. Insegna poi questo suono al suo compagno, ed entrambi lo emettono quando fanno l’amore.

Lo stesso suono lo insegna alle levatrici, che lo riproducono durante il travaglio. Quando in seguito il bambino farà i capricci, o quando si ammalerà, questo stesso suono verrà usato per tranquillizzarlo e guarirlo. Quando la persona muore, quel particolare suono non verrà più usato.

Questa cultura sa che tutti gli esseri sono correlati tra loro. Come noi sappiamo che ogni individuo ha delle impronte digitali uniche, loro sanno che ciascuno di noi ha una sua sorta di “firma” sonora. La conoscenza e l’uso dei suoni a fini terapeutici sono patrimonio di diverse popolazioni, fra le quali i tibetani sono probabilmente i più noti.

Molte culture indigene hanno un forte senso di appartenenza ad un continuum, di cui la nostra cultura fondata su un “io” isolato ci priva. Se riflettiamo su com’è avvenuta la nascita della maggior parte di noi (“drogati” dai farmaci, isolati dalla madre e privati dell’accesso al seno, del contatto epidermico e dell’abbraccio, ossia dei bisogni basilari di ogni cucciolo di mammifero), possiamo iniziare a comprendere meglio le difficoltà che abbiamo nei rapporti interpersonali.

Le implicazioni della Lotus Birth diventano più chiare se le consideriamo nella prospettiva delle antiche tradizioni misteriche sviluppatesi in diversi luoghi, in India, in Cina e nell’antico Egitto: attraverso le discipline contemplative e meditative, queste tradizioni avevano sviluppato una conoscenza della totalità dell’essere umano tuttora assente nella medicina occidentale. In termini generali, esse descrivono una serie di dimensioni in cui gli esseri umani vivono simultaneamente, spiegando come una disarmonia o un trauma in una dimensione si ripercuotono sulle altre.

Per comprendere pienamente le implicazioni del metodo Lotus Birth è utile avere un’idea dei cinque corpi che, secondo molte tradizioni orientali, costituiscono la totalità del nostro essere:

  • corpo fisico;
  • corpo eterico;
  • corpo emozionale;
  • corpo mentale;
  • corpo spirituale.

Questi “corpi” sono energie vitali presenti in tutto ciò che vive, e che scorrono all’interno del nostro corpo e attorno a esso. C’è chi riesce a vedere queste energie, chiamate anche aura*. L’agopuntura cinese descrive il percorso dell’energia chiamata chi, che scorre in tutto il corpo lungo i meridiani. Il chi si estende al di là del corpo fisico come generalmente lo intendiamo, creando attorno ad esso un campo aurico, o aura, che è l’interfaccia con altre dimensioni di energie sottili. Un’aura forte preserva l’integrità dell’organismo.

Questa conoscenza dell’essere umano è antichissima e diffusa a livello planetario, anche se non la si incontra nella comune nozione occidentale di realtà. Ma la fisica quantistica sta conducendo gli scienziati a riconoscere la validità di questo modello.

Sono sicura che col tempo si riuscirà a dimostrare che un forte campo aurico è segno di un sistema immunitario forte. Una lacerazione o un danno nell’aura rivela un sistema immunitario indebolito, e costituisce la griglia energetica che dà luogo alla manifestazione di varie malattie degenerative.
Da una prospettiva olistica, il metodo del Lotus Birth è il più logico.

La Lotus Birth rallenta le cose, fatto altamente auspicabile. I momenti successivi al parto vanno assaporati, sono come i momenti dopo aver fatto l’amore, dopo l’orgasmo, un periodo di intimità e di integrazione. Una madre che ha appena dato alla luce il suo bambino dopo nove mesi di gravidanza ha bisogno di tranquillità e di riposo. L’esperienza del parto esige di venire integrata. Un periodo per riflettere sull’accaduto e per parlarne con persone disponibili è di grande aiuto. Anche il padre e gli altri figli, nel caso siano stati presenti, apprezzano questo “tempo di transizione”, e ne traggono beneficio.

La Lotus Birth offre a tutta la famiglia l’opportunità di ritrovare uno stato di quiete, stando assieme dopo la nascita in un modo molto speciale. Finché il neonato è attaccato alla placenta, il senso di trovarsi in uno spazio “tra due mondi” è molto forte. Il neonato è qui, ma è ancora là, e in questo periodo la transizione dall’“altrove” al piano dell’esistenza fisica è evidente. In questi primi giorni si attivano nel neonato il tratto digerente e il sistema escretivo, che fanno entrambi parte delle funzioni della placenta.

C’è da chiedersi se la vita febbrile che molti di noi conducono all’insegna dello stress non sia un riflesso delle nostre prime ore e giorni nell’ambiente ospedaliero, agitato da un trambusto dettato dalla tirannia del tempo.

Fare le cose con calma, concedersi tutto il tempo naturale nei primi giorni di vita, potrebbe essere la panacea per l’80% dei disturbi di cui soffriamo, che sono collegati allo stress.

Vedi il libro: Lotus Birth, il Parto Integrale di Shivam Rachana

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Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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Luciano Gianazza

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