Il buon senso ci dice che tutte queste teorie sull’illusione del mondo sono affascinanti ma fantasiose, e se stai parlando di questo con qualcuno che è sempre aggrappato al buon senso batterà ripetutamente con le nocche il piano del tavolo e ti dirà: “Illusione? Senti com’è duro questo tavolo di noce, come fai a dire che si tratta di un’illusione?”
Ogni volta che leggo o sento parlare di buon senso devo trattenermi dal ridere. Non pensare che io, facendomi beffe del buon senso, sia a favore di qualunque azione sconsiderata e irresponsabile. Conosco la differenza fra coraggio e temerarietà. Il coraggio è la virtù di chi agisce in situazioni difficili senza la paura di chi non è coraggioso, o nonostante la paura, valutando di volta in volta il giusto sforzo per l’azione da fare nel modo più sicuro possibile. La temerarietà è audacia irresponsabile spinta all’estremo senza valutare le conseguenze delle proprie azioni.
Se cerchi la definizione di buon senso più o meno tutti i dizionari sono concordi che è la capacità di valutare persone e fatti in modo logico razionale e di comportarsi di conseguenza. Ma quanti hanno veramente questa capacità di valutare? Quanti hanno le informazioni e la conoscenza necessarie per valutare arrivando alle giuste conclusioni? Alla fine agire con buon senso diventa agire come la maggior parte delle persone, in pratica come il mainstream detta.
Nel medioevo la scienza, in accordo con le “Sacre Scritture”, sosteneva che il sole gira intorno alla terra e che la terra è al centro dell’universo. E un uomo di “buon senso” di allora avrebbe ritenuto corretta questa teoria, avrebbe ripudiato la teoria eliocentrica, infatti se guardi nel cielo quello che sembra è che il sole giri intorno alla terra, sorge a est continua la sua corsa verso nord per poi tramontare ad ovest e ricomparire di nuovo ad est. A quel tempo, sapendo che invece sono i pianeti che girano intorno al sole, possedendo un minimo di buon senso come definito dai dizionari, sarebbe stato meglio stare zitti per non finire sulla graticola dell’inquisizione.
Fuggi quindi da chi ti parla di buon senso, vuole suggerirti solo soluzioni che l’esperienza ha dimostrato che sono sicure, o ritenute tali ma che possono essere il risultato di credenze che ti impediscono di scoprire nuove vie e di guardare oltre orizzonti dipinti. Seguire il buon senso avrebbe impedito a più di un genio di fare le più grandi scoperte e invenzioni.
C’è un bel disegno che secondo me rappresenta molto bene il rendersi conto della vera natura del mondo. E’ pubblicato nel libro di Camille Flammarion L’atmosphère: météorologie populaire del 1888. In realtà la didascalia sotto l’immagine dice che quello è il punto in cui Terra e Cielo si incontrano, e il viandante sembra sorpreso per aver scoperto una verità.
Quando ero bambino mi capitavano fenomeni che potremmo definire insoliti che mi davano la sensazione di poter attraversare con la mano la materia. E anche se non sapevo come spiegare quello che provavo e non conoscessi la parola illusione credevo che in particolari circostanze avrei potuto attraversare i muri come se fossero una cortina di nebbia colorata. Un giorno fui investito da una macchina mentre attraversavo la strada; mi colpì alla schiena mi sollevò per aria e la mia faccia per prima sperimentò la durezza dell’asfalto. Quando mi svegliai all’ospedale con il viso pieno di croste, mi convinsi che il mondo era solido e che faceva molto male sbatterci contro!
Oggi di nuovo so che l’universo materiale è pura illusione. La sua solidità ci rende difficile concepirlo come illusione, non è evanescente come un miraggio nel deserto, ma solidità degli oggetti è una sensazione che sperimentiamo quando le particelle in movimento di un oggetto vengono a contatto, per esempio, con le particelle in movimento della nostra mano.
I fisici sanno perfettamente che ogni oggetto non è altro che un fascio di vibrazioni e che queste vibrazioni vengono percepite dai nostri sensi e poi elaborate come qualità dalla mente secondo modelli prestabiliti e che noi infine concludiamo che siamo in presenza di un determinato oggetto con varie qualità e forme.
Ne consegue che se la sorgente di queste vibrazioni smettesse di emetterle, gli oggetti cesserebbero di esistere.
Queste informazioni le abbiamo, o comunque sono alla portata di tutti quanti e dovrebbero sconvolgerci. Invece non succede assolutamente nulla. Possiamo concepire tutto questo a livello intellettuale, ma non siamo in grado di sperimentarlo. Anzi la verità è che non vogliamo assolutamente sperimentarlo, già il solo tentare terrorizza.
Se aggiungiamo anche che il tempo e lo spazio sono illusori dobbiamo dedurre che non siamo nemmeno qui, intendendo per qui dove pensi di trovarti esattamente adesso, anche questo dovrebbe terrorizzarci.
Siamo come anestetizzati di fronte a questo tipo di informazione, la mente protegge se stessa da ciò che al momento non è in grado di risolvere.
Realizzare questa Verità non spetta alla personalità ma all’essere spirituale ed è ciò che gli antichi chiamavano Illuminazione. Quella che i moderni guru della new age chiamano Illuminazione è anch’essa illusione, nemmeno tanto sottile. Ritenersi illuminati per il fatto di provare immensa estasi nella posizione del loto ancora convinti di essere Maria o Antonio o qualsiasi altro nome anagrafico, è illusione.
Tuttavia realizzare anche solo parzialmente questa Verità può portare cambiamenti desiderabili nella nostra vita. Di norma ognuno di noi crea passivamente la propria visione del mondo interagendo con le vibrazioni che percepisce, ma immaginandolo in modo diverso siamo in grado di generare attivamente nuove vibrazioni in grado di cambiarlo, se non ci facciamo condizionare da credenze che dicono che non si può.
Se ti sei interessato anche superficialmente alla fisica quantistica saprai che ci sono infinite varianti della realtà e che potresti imparare a scegliere una variante migliore della tua vita se come stai vivendo adesso non ti piace. I libri di Vadim Zeland possono darti un’idea di quanto possiamo fare anche con un singolo frammento di questa Verità.
Tuttavia se uno volesse risolvere l’illusione dell’esistenza dell’universo, dovrebbe prima risolvere l’illusione che lo riguarda direttamente. E questa è l’illusione dell’Umanità.
Siamo esseri spirituali, illimitati, eterni, onnipotenti. Tuttavia siamo convinti di vivere sul pianeta Terra come membri limitati dalle qualità di una specie, la specie umana. È come la fiaba del brutto anatroccolo di Andersen. Lasciando perdere le tesi dei critici riguardo a ciò che Andersen volesse dirci con la sua fiaba, come il cigno che credeva di essere un’anatra riuscita male crediamo di essere qualcosa di infinitamente piccolo rispetto a ciò che siamo veramente.
Credere di essere umani è forse l’illusione che maggiormente ci impedisce di essere ciò che siamo veramente perché ce l’abbiamo incollata addosso. Il potere di questa illusione è talmente grande da farci ritornare vita dopo vita sul palcoscenico della Terra a replicare la stessa commedia.
Il film che più rende l’idea di questa illusione è Matrix. Rimaniamo inchiodati alla realtà che tale illusione proietta grazie all’ingegnoso bilanciamento di dolore e piacere e di tutte le emozioni che possono essere sperimentate dall’essere umano.
La quasi totalità delle attività che facciamo sono come quei giochi che le maestre della scuola materna si inventano per tenere occupati i bambini in attesa che i genitori passino a ritirarli. E come i bambini danno grande importanza ai giochi che stanno facendo, noi diamo grande importanza a quasi tutte le attività in cui siamo impegnati nella vita. Ci mettiamo l’anima nelle varie lotte per l’eguaglianza, per la giustizia, per i diritti umani, per i diritti degli animali, per i diritti dei nani nei giardini, per ogni sorta di diritto vero o presunto, a favore o contro diverse ideologie, diete o stili di vita, insomma ci teniamo molto occupati. Sia che lottiamo per l’affermazione della nostra personalità, o per portare avanti la nostra idea, sia che assumiamo un ruolo umile non allineato con il mainstream, al di fuori della mondanità, sia chi siamo felici o che stiamo soffrendo maledettamente, stiamo giocando inconsapevolmente, veramente pochissimi consapevolmente, in quel kindergarten chiamato Umanità.
In questo tempo e spazio illusorio, agendo con questa identità illusoria che ci ritroviamo appiccicata addosso, la cosa migliore che possiamo fare è nutrire e mantenere in perfetta salute il nostro corpo mentre studiamo per acquisire le conoscenze che ci permettono di realizzare la nostra propria e vera natura, che in definitiva è lo scopo vero della Vita. Tutti gli altri scopi sono falsi, non importa quanto li si possa indorare.
Per acquisire una salute soddisfacente possono esserti utili i libri di Arnold Ehret. Acquistando i cibi che ti servono per mantenerti in buona salute non occorre spendere molto. Quando acquistiamo da mangiare molte cose che mettiamo nel carrello della spesa sono vizi e non necessità, se non ci credi fatti un giro in un paio di supermercati e osserva che cosa le persone riversano sul ripiano della cassa. Siamo liberissimi di farlo, ma almeno non lamentiamoci che i soldi non bastano mai.
Tutto ciò che esiste nell’universo materiale, qualunque cosa animata o inanimata è pura illusione. L’unica cosa che non è illusione è la “sostanza” spirituale invisibile che lo anima.
Realizzare questo, non a livello intellettuale, ma con la propria essenza, significa ottenere l’Illuminazione. La caratteristica principale dell’Illuminazione è l’Onnipotenza e barlumi di essa si sperimentano lungo il percorso.
Mi viene chiesto come realizzare con la propria essenza questa verità.
Ognuno deve trovare la propria strada per arrivare alla realizzazione di sé.
Non mi permetto di dare consigli perché potrei suggerire qualcosa che sarebbe addirittura un freno per la singola persona, se non fosse adatto alla sua indole, data l’unicità di ognuno.
Potrei dire segui la via del buddismo, dello yoga, dello zen, dello gnosticismo, o qualsiasi altra cosa e dare un indirizzo che sarebbe giusto per una persona ma sbagliato per un’altra. Prima o poi chi cerca trova cosa davvero è adatto a lui o a lei per scoprire e realizzare chi è veramente e manifestare chi è veramente. Magari in questa vita, altrimenti in un’altra, dipende dall’intensità con cui uno cerca e da quanto uno ha già lavorato in questa direzione.
Naturalmente ti puoi sempre salvare da tutto questo dicendo che sono matto.
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