Solo tu hai questo potere.
La nostra avventura su questo pianeta chiamato Terra inizia con la nostra nascita. Provenendo dalla vita precedente terminata con la morte, abbiamo dimenticato tutto per qualche ragione che in questo articoletto non è necessario approfondire, abbiamo voltato la pagina dove sono scritte le passate esperienze e ci troviamo di fronte a una pagina bianca.
Usciti dal ventre di nostra madre, qualcuno rapidamente e senza traumi, la maggior parte dopo ore di travaglio, situazione sempre più frequente, facciamo la nostra comparsa in un mondo che abbiamo dimenticato e quindi per noi apparentemente nuovo. Le nostre passate esperienze sono tutte ancora con noi, come racchiuse in un file dimenticato nel computer, ma non ci ricordiamo più nemmeno della sua esistenza.
E’ l’anno zero, il giorno zero, l’ora zero della nostra nuova vita sul pianeta Terra. Siamo stranieri, non conosciamo una parola della lingua che si parla, non conosciamo le usanze, non sappiamo chi sono le persone intorno a noi.
Avendo un corpo che reclama energia, apprendiamo subito i nostri bisogni fisiologici e il modo di procurarceli. Dopo di questo apprendiamo il comportamento sociale, e veniamo gradualmente introdotti al patrimonio culturale, religioso o ateo e scientifico della società in cui viviamo. Mamma e Papà si sono presi cura di noi e quindi i concetti che ci trasmettono li accettiamo indiscriminatamente, complice la completa fiducia nei nostri primi maestri. Non sono concetti che abbiamo elaborato, erano già lì e su di essi abbiamo costruito le basi del nostro pensare.
La somma dei concetti sono la cultura di una società e questi concetti si modificano, di solito degenerano, sebbene alcuni migliorino ad opera di singoli, nel corso del tempo. Operiamo, ragioniamo e valutiamo in base a questi concetti, che altro non sono che una forma di pensiero che potremmo definire collettivo, a cui allineiamo il nostro.
Ciò che crediamo frutto del nostro pensiero è forgiato da questi concetti, non è un pensiero libero. Non è il nostro pensiero. Quella che chiamiamo realtà è un’illusione creata da concetti preesistenti e cioè pre-concetti.
Potremmo dire che non pensiamo, ma che siamo pensati. Agiamo in base a preconcetti e pregiudizi. Spesso riteniamo che non sia così, ma ci sono preconcetti grossolani che con il tempo riconosciamo come tali e abbandoniamo, ma altri sono così sottili, così coesi con i nostri pensieri da non poterli distinguere e separare.
Questi concetti sono come strati di intonaco e di vernice sui muri di una chiesa eretta secoli fa: al posto dei suoi affreschi originali, di vivaci colori ed espressive figure, appare ora un uniforme, decoroso e pratico colore giallo paglierino. Così è la nostra vita di cittadini del terzo millennio. Mentre dedichiamo anni e anche decenni al recupero di quegli affreschi, non facciamo nulla su di noi per ricuperare il nostro splendore originale di esseri spirituali.
Se fossimo nati in mezzo alla foresta amazzonica e vedessimo per la prima volta un gruppo di persone che per mangiare ha bisogno di tavolo e sedie penseremmo che quegli individui sono alquanto strani, mentre come occidentali consideriamo dei selvaggi i membri delle popolazioni primitive, almeno fino a quando non vengono assorbiti dalla nostra cultura, si mettono le mutande e si siedono anch’essi al tavolo per mangiare. Entrambi gli atteggiamenti sono frutto di preconcetti.
In pratica tutto quello che sappiamo e crediamo, se non abbiamo cercato la verità sulla vita per conto nostro, è una realtà falsa che viene portata avanti di generazione in generazione ed ogni volta diventa sempre più complessa e falsa.
Possiamo farci un’idea di quanto sia falsa la realtà che vediamo convinti che sia vera gustandoci il film “La Stangata” (The Sting) con Paul Newman e Robert Redford. Stangata che due imbroglioni appioppano a un merlo, portandogli via un’ingente somma di denaro montando una finta, ma identica nei dettagli ad una autentica, sala per scommesse sulle corse dei cavalli, trappola vecchissima in cui, però, casca un re della malavita di Chicago negli anni ’30. Lo scenario preparato per la recita, per mettere in atto la truffa, per di più ai danni di un criminale non certo sprovveduto, preparato con la massima cura nei dettagli, è solo un abbozzo dello scenario della recita del mondo in cui partecipiamo come attori inconsapevoli, con l’unica differenza che anche i truffatori risultano essi stessi truffati.
La scienza indirizza la sua ricerca per scoprire l’origine della vita dentro la materia, scoprendo particelle sempre più piccole, ma non può andare oltre alla portata dei suoi apparecchi scientifici. In relazione all’intero universo il nostro pianeta è una particella più piccola del neutrino e se si facesse una ricerca da un punto di vista in grado di vedere l’intero universo con gli stessi criteri e mezzi si potrebbe pensare che non esista particella più piccola del pianeta terra, e si sarebbe ovviamente in errore. Ad un microbo che ci guardasse sembreremmo davvero immensi e noi potremmo sembrare dei microbi a qualcun altro.
Non considerando che siamo esseri spirituali con un corpo, non possiamo arrivare a giuste conclusioni. E’ come se facessimo estesi ed accurati studi sulle automobili senza considerare il conducente per scoprire le cause degli incidenti.
Molte delle religioni millenarie che si sono diffuse a macchia d’olio nelle varie aree del pianeta non portano un individuo a diventare consapevole della sua propria natura spirituale se non a livello concettuale, ma non come vera esperienza, diversa da quella di individuo fisiologico e materiale.
Il Buddismo e il Taoismo, tanto per fare un esempio di religioni fra le più antiche e non dogmatiche, oggi difficilmente portano chi le pratica ad un autentico risveglio. Ho avuto modo di scambiare qualche riga con un buddista che si sta curando con la chemioterapia e molti buddisti, quando cerchi di conversare su qualsiasi argomento, hanno la risposta pronta per qualsiasi cosa ma poi si offendono quando vengono contrariati.
La verità sulla vita, sul perché siamo qui, la ragione per cui conduciamo la nostra esistenza come bipedi, qual’è lo scopo della nostra vita sono domande che possono avere risposte solo diventando consapevoli della nostra esistenza a livelli superiori a quello dove viene condotta la mera vita fisica del corpo.
La maggior parte delle persone sono identificate con il proprio corpo, e quando compaiono dei sintomi invece di osservare che in esso si sta sviluppando una malattia pensano: “Io sono malato”.
Quando rivolgono preghiere a Dio o ai santi chiedono di guarirli o di sollevarli da turbamenti, disgrazie e miseria di cui essi stessi sono la causa e in quanto causa solo loro possono disfare gli effetti che hanno creato. Quando si rivolgono al medico o al farmacista chiedono una pillola che li liberi dei mali di cui il loro corpo è afflitto.
Anche quando ne siamo fermamente convinti non pensiamo con la nostra testa ma traiamo conclusioni dai preconcetti della nostra cultura. Se così non fosse, le ditte farmaceutiche, l’intero sistema sanitario, la pubblicità menzognera ed ipnotizzante e le religioni che cavalcano tale cultura non esisterebbero e i media e la politica avrebbero un orientamento completamente differente. E avremmo una civiltà sana.
Consideriamo il progresso tecnologico e le comodità come un miglioramento delle condizioni della vita umana, mentre il pianeta è sempre più sconvolto da guerre e non si parla delle torture e delle esecuzioni ordinate dai tribunali dopo un processo sommario a cui regimi totalitari sottopongono ogni giorno i loro cittadini, ma si stringono accordi economici sempre più serrati con essi accontentandosi di promesse di rispetto dei diritti umani, magari intuendo che non saranno mantenute, come fatti avvenuti in passato hanno dimostrato. Questo avviene perchè permettiamo, o anche chiediamo, ai nostri governanti di comportarsi in tal modo.
In quanto esseri spirituali abbiamo dei principi che trascendono il mondo materiale. Quando li mettiamo da parte, preconcetti e pregiudizi o false credenze si sostituiscono ad essi e ne diventiamo effetto. Con il passare del tempo queste credenze si alterano e degradano e le aberrazioni diventano “diversità” e vanno a far parte di una più estesa “normalità” al punto tale che non sappiamo più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
A quel punto ci ritroviamo con una falsa scienza che scopre nuove soluzioni che risultano essere poi nuovi problemi per i quali vengono ricercate nuove soluzioni e così via ad infinitum.
Si parla di miglioramento e di innalzamento dell’età media, ma mai come ora ci sono state così tante malattie e ogni giorno gli addetti ai lavori si scervellano per trovarne delle nuove per poi produrre nuovi farmaci per “curarle”. Non passa giorno senza che in TV un dietologo non parli di grassi, proteine, calorie, mangia tot grammi di questo e tot di quest’altro per restare in buona salute e per prevenire le malattie.
Abbondano gli spot di “cose da bere” in bottigliette che una volta ingerite il “bifidus” o il “trifidus” (con tanto di ®) che esse contengono regolarizzerà automaticamente le nostre funzioni intestinali. Anche il latte avariato procura un buona diarrea.
Le richieste di trapianti di organi sono in costante aumento. Si spera che il rene compatibile arrivi presto, il che equivale a sperare che qualcuno si riduca in fin di vita per salvare la nostra. E non ci si accerta se il “nostro” nuovo rene possa essere di un bambino di una delle tante favelas del mondo, scomparso e poi ritrovato dopo qualche giorno, scaricato da un’automobile in mezzo alla strada, con tredici punti di sutura sul fianco e con un rene in meno. O peggio, non è mai stato ritrovato.
Mangiando cose che l’organismo ancora sano di un aborigeno vomiterebbe automaticamente al primo boccone, avvelenando il corpo con farmaci, alcool, sigarette, droga, nutrendo risentimento giustificandolo come originato dalle azioni di altri, conducendo una vita immorale e accettando compromessi sulle violazioni dei diritti dell’uomo per motivi economici o disinteresse, rinnegando la natura spirituale, si prepara il terreno per le malattie che affliggono l’essere umano e che si pretende di curare con una pillola.
Anche le persone che si comportano nella maniera appena descritta e che ciò nonostante appaiono sane, in realtà hanno una o più malattie latenti che, quando le condizioni saranno favorevoli, diventeranno manifeste.
La scienza, la medicina, e i farmaci non possono guarire un individuo ma possono solo sopprimere i sintomi che riappariranno più tardi nella stessa o in altre aree del corpo.
Solo ritornando sui propri passi, cercando la verità e comprendendo che ognuno causa le proprie condizioni con la propria condotta si può riacquistare la vera salute.
Il successo che hanno libri, film, documentari sulla ricerca del Sacro Graal si fonda sul fatto che nel suo intimo l’Uomo da sempre cerca la verità su se stesso. Gruppi che a turno hanno custodito il Graal hanno acquisito grande potere e vera conoscenza e chi non voleva che l’uomo scoprisse la sua vera natura, diventando quindi non più facilmente controllabile, ha lanciato anatemi e scomuniche, si è alleato con governi perché lanciassero i loro eserciti per sterminarli fino all’ultimo membro, con l’allettante promessa di lucrosi bottini, perché i Templari e i Catari non avrebbero mai rinnegato la verità, a costo della propria vita fisica. Ma il Graal è ancora li.
Religioni, filosofie e dottrine ricevono un’opposizione direttamente proporzionale alla quantità di verità che contengono e di effettivi benefici risultati che ottengono. Religioni, filosofie e dottrine che non smuovono di un millimetro l’Uomo da dove si trova sono invece ben accette, tollerate e favorite perché non turbano lo status quo, anzi, contribuiscono al suo mantenimento.
Noi creiamo il nostro proprio destino e solo chi lo ha creato può modificarlo. Qualcuno può indicarti la strada da seguire, molte terapie “alternative” possono renderla meno impervia, ma nessuno può guarirti veramente, solo tu puoi. Ma non puoi guarire il tuo corpo se non “guarisci” anche te stesso percorrendo il percorso che porta al vero miglioramento spirituale.
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