Prima di parlare della neuralterapia, o terapia neurale, è necessario fare una premessa.
La medicina ufficiale ha suddiviso la persona in settori e un singolo specialista si occupa di ognuno di questi settori. L’otorino delle orecchie, il cardiologo del cuore, il pneumologo dei polmoni, e una miriade di altre specializzazioni risibili come per esempio l’influenzologo. Per questa ragione la medicina non è in grado di curare ma solo di trattare i sintomi che di volta in volta appaiono nel corpo del paziente. Bisogna considerare la condizione generale del corpo per fare una diagnosi corretta.
E’ incredibile quanta ignoranza regni nel campo della medicina, e quanto poco la salute dei denti sia correlata al resto del corpo. Come parte di conoscenza utile per chi si occupa della propria salute pubblico questo articolo tratto da un messaggio di Lorenzo Acerra nel forum di Arnold Ehret. — Luciano Gianazza
Di Neuralterapia Post-Estrazione Dentale se ne parla in questo video:
Sto scrivendo un librettino sul boom che ha avuto in America Latina l’Odontologia Neurofocale di Ernesto Adler
Terapia Neurofocale Dentale Ernesto Adler-1983
Si tratta di un boom che ha raggiunto il picco negli ultimi quindici anni!!
L’odontologia neurofocale viene dispensata insieme alla neuralterapia dal servizio sanitario nazionale in un grosso ospedale di Buenos Aires.
(HOSPITAL INTERZONAL GENERAL DE AGUDOS “Eva Perón” Gran Buenos Aires- Director Ejecutivo Odontologia Neurofocal y Terapia Neural: Prof. Dr. Ricardo Algranati; Directores Asociados: Prof. Dr. Ruben Tucci- Prof. Dr. Ricardo Smith – Prof. Dr. R. Sayur – Prof. Dra. A. Villarrosa ).
Vediamo un attimo l’entusiasmo che le popolazioni rurali hanno nei risultati che si ottengono con l’odontologia focale e la terapia neurale in questo video:
Molti di questi video che sto sottotitolando parlano della necessità della neuralterapia post-estrazione.
Secondo un mio censimento, questa necessità c’è per 3 casi su 10, invece nell’articolo del Dr. Pablo Ruben Koval, Argentina, si parla di una frequenza maggiore:
Pablo Ruben Koval, “Cefalee croniche e/o dolori cervicali ricorrenti causate dalla presenza di uno o più denti del giudizio:
Cefalea y/o dolor cervical recurrentes crónicosl
Premiato come miglior lavoro al Congreso Internacional de la Sociedad Argentina de Medicina, Buenos Aires, Argentina, Novembre 2011
Riassunto: Siamo andati a valutare con questo lavoro la correlazione, segnalata con un’ampia casistica clinica già da E. Adler (1983), tra la presenza di uno o più denti del giudizio e la persistenza e ricorrenza cronica di cefalea e/o dolori cervicali.
In particolare, abbiamo preso in considerazione 21 pazienti che presentavano cefalee e 20 altri che avevano sia cefalea che cervicalgia. I tipi di cefalea osservati erano in 22 casi emicrania, in 16 casi cefalea tensionale, in 2 casi cluste e in un caso senza classificazione. Inoltre facemmo lo stesso studio su altri 22 pazienti che avevano solo cervicalgia. Le patologie di questi 64 pazienti erano croniche e resistevano da anni ai trattamenti convenzionali, farmacologici, fisici e psicologici. La prima valutazione era fatta ottenendo una ortopanoramica dentale.
La seconda valutazione effettuata era un’applicazione di neuralterapia nella zona dei molari. Veniva considerata come risposta positiva il sollievo della sintomatologia dolorosa della cervicalgia o della cefalea, effetto che poteva presentarsi per un periodo di alcune ore dopo la neuralterapia, sia in forma totale che parziale. Questo test neuralterapeutico veniva ripetuto una seconda volta a distanza di qualche giorno. I denti che davano una risposta positiva venivano estratti.
Entro 10 giorni dalle estrazioni otto pazienti su 64 ottennero una guarigione completa, mentre altri nove ebbero già in questi 10 giorni un miglioramento di più del 50%.
Per i 56 pazienti su 64 in cui la patologia persisteva fu pianificata, nell’area delle estrazioni, una seduta di neuralterapia, e in mancanza di risposta positiva si fissavano altri 3 o 4 appuntamenti per ulteriori sedute di neuralterapia nelle zone operate, a distanza di una o più settimane.
In questo modo 49 altri pazienti trovarono una guarigione totale. Si arrivò dunque ad una percentuale dell’89% mentre il restante 11% (7 persone) ottennero comunque un miglioramento consistente (importanti riduzioni di frequenza, intensità o durata degli episodi).
Innanzitutto quindi bisogna dire che tutte le cefalee, indipendentemente dalla loro forma e tipologia, sembravano beneficiare allo stesso modo da questa procedura terapeutica. Se ne ricava perciò che tipi diversi di cefalee sono manifestazioni cliniche diverse dello stesso problema, cioè della perturbazione irritativa causata dalle radici dei denti del giudizio sull’importante plesso nervoso loro adiacente.
Anche per le cervicalgie sembra essere la valutazione dei denti del giudizio, anche di quelli asintomatici, cosicchè si possa arrivare a spegnere per tempo lo stato cronico infiammatorio e/o stimolo neurale persistente che è alla base della contrattura muscolare che caratterizza queste sindromi.
Bisogna inoltre notare che rarissimamente i denti del giudizio davano sintomatologie o disturbi locali. Inoltre spesso non si trattava di denti impattati ma semplicemente terzi molari fuoriusciti in una situazione di poca disponibilita di spazio.
La metodica ci permetteva di individuare i denti focali, ma notate bene che l’estrazione dei denti nella maggior parte dei casi sarebbe risultata non risolutiva se non si fosse fatto ricorso alle sedute di neuralterapia post-estrazione, effettuate a distanza di qualche settimana.
Per capirci qualcosa in più propongo:
E capirete bene che dovevo fare assolutamente un video di Ernesto Adler (1906- 1996) , anche questo coi sottotitoli in italiano
un video che è tributo a questo pioniere tedesco operativo in Cataluña: