Gli esseri umani, se non hanno fatto alcun lavoro su sé stessi nella direzione del proprio miglioramento personale e spirituale, non pensano veramente, non importa quanto siano convinti del contrario.
Il solo fatto che nella testa di una persona vi siano dei pensieri, non significa affatto che la persona pensi intenzionalmente. La locuzione cogito ergo sum (penso dunque sono) con cui Cartesio ci ha portato a credere che il solo fatto che uno noti che nella sua testa albergano dei pensieri, costituisca certezza indubitabile di essere, è pura illusione. (Nella sua testa è solo un modo di dire, in realtà i pensieri non sono nella testa, anche se agli psichiatri & C. piace credere che sia così).
Penso dunque sono varrebbe solo per chi creasse un pensiero e nella sua mente trovassimo solo quel pensiero. In realtà l’ambiente mentale della maggior parte delle persone invece che essere, per fare un paragone, un enorme salone pulito e ordinato al centro del quale fa bella mostra di sé un oggetto monolitico, ovvero il pensiero che ha fatto in quel preciso istante, stabile e imponente, assomiglia al magazzino polveroso di un rigattiere nel quale sono accatastati in disordine vecchi oggetti malridotti di ogni genere.
Le persone fanno le loro scelte secondo il proprio modo di essere, la propria etica e morale, la propria educazione, in linea con i propri obiettivi, sogni e desideri. O almeno così vorrebbero. La scelta giusta è spesso casuale.
Quello che succede è che quando sono posti di fronte a una scelta si trovano a doversi confrontare con diversi pensieri contrastanti.
Si presuppone che ognuno di noi sappia chi sia, quale sia la propria indole, natura e temperamento, ma in verità ognuno ha solo un’opinione di sé stesso che si forma man mano che si confronta con altre persone. E quando cerca di fare una valutazione di sé stesso, per quanto fondamentalmente sappia chi è veramente, si trova a dover lottare con dei pensieri indesiderati che gli attribuiscono sgradevoli caratteristiche, che in realtà non ha.
Questo articolo diventerebbe un libro se cercassi di spiegare da dove vengono questi pensieri indesiderati, basti dire che la loro presenza o assenza in maggior o minor misura determina il fallimento o il successo nella vita di una persona. E l’incapacità di fare consapevolmente una scelta giusta.
La meditazione in quanto pratica che fa parte dello yoga, lo yoga autentico, non una delle tante parodie new age, e delle dottrine orientali più importanti è intesa alla soppressione di questi pensieri indesiderati. Anzi, è la meta finale, perché avere e non avere questi pensieri ha direttamente a che fare con l’essere o non essere se stessi. Non ti sto proponendo una pratica piuttosto che un’altra, voglio solo dirti che da millenni l’uomo sta cercando di liberarsi degli intrusi che fanno baldoria nella sua testa.
Questa particolare condizione dell’essere umano che lo porta a invalidare la sua vera natura al punto che non si piace, è ciò che spinge molte persone a partecipare a corsi di cosiddetta autostima, invano perché dopo un paio di settimane dalla conclusione del corso con tanto di attestato di partecipazione si ritrovano ad essere al punto di prima e in più aggiungono una nuova delusione al proprio bagaglio di esperienze.
Per non parlare di chi finisce nelle grinfie dei cosiddetti operatori della PNL, insieme di pratiche di estrazione psichiatrica intesa al controllo sociale dell’individuo.
Questi pensieri indesiderati hanno una parte da protagonista nelle scelte sbagliate che un individuo a volte fa, e tali scelte non ponderate che questi pensieri portano a fare, con il miraggio di soddisfare un desiderio ambito, possono comportare spiacevoli conseguenze che non vengono mai messe in preventivo.
Prima di proporre un libro mi accerto di non proporre uno di quegli obbrobri editoriali dei tanti pataccari che sempre più frequentemente compaiono sulla scena con le loro “opere” copia & incolla.
Oggi ho l’opportunità di proporre La Scelta Giusta. Riguarda le scelte che si fanno nella vita quotidiana, scritto da un autore di tutto rispetto.
“Ciao, Sono Francesca Gino,
studio il comportamento delle persone e il processo decisionale e cerco di rendere la mia ricerca accessibile descrivendola in un linguaggio che non sia troppo “accademico”. Spero che la mia ricerca ti aiuterà a prendere decisioni migliori e a capire meglio il tuo comportamento e quello degli altri, allo stesso modo che ha aiutato anche me.”
Francesca Gino è professore associato di economia aziendale nella Unità di Negoziazione, Organizzazioni e Mercati alla Harvard Business School. È anche formalmente affiliata con il Programma sulla Negoziazione della Harvard Law School e con la Mind, Brain, Behavior Initiative sempre a Harvard.
Insegna Decision Making and Negotiation in programmi di Formazione di Executive presso la Scuola stessa. Co-insegna in un corso di Dottorato di Ricerca su Approcci Comportamentali al Processo Decisionale e in un corso di Dottorato di Ricerca su Metodi Sperimentali.
La sua ricerca si concentra sulla valutazione dei dati e il prendere decisioni, la negoziazione, l’etica, la motivazione, la produttività e la creatività . Il suo lavoro è stato pubblicato in riviste accademiche come Academy of Management Journal, Administrative Science Quarterly, Cognition, Journal of Applied Psychology, Journal of Personality and Social Psychology, Management Science, Organizational Behavior and Human Decision Processes, Organization Science, Proceedings of the National Academy of Science, Strategic Management Journal, e Psychological Science oltre che in libri vari.
I suoi studi sono stati presentati in The Economist, The New York Times, Newsweek, Scientific American, Psychology Today e The Wall Street Journal, e i suoi lavori sono stati discussi alla National Public Radio e alla CBS Radio. Ha ricevuto premi per la ricerca dalla National Science Foundation e dall’Academy of Management.
Oltre a insegnare, è consulente per imprese e organizzazioni senza fini di lucro nei settori della negoziazione, del processo decisionale e del comportamento delle organizzazioni.
Di origini italiane, ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia e Management presso la Scuola di Studi Avanzati Sant’Anna di Pisa. Si è laureata magna cum laude (110/110 e lode e menzione speciale) all’Università di Trento.
(Comportamento prosociale significa “comportamento volontario destinato a beneficiare un altro” che è costituito da “azioni che beneficiano altre persone o la società nel suo complesso come aiutare, condividere, donare, cooperare, e fare volontariato”.)
Francesca Gino:
Il mio lavoro su decisioni etiche e la psicologia del giudizio morale illustra come anche piccoli fattori possono allontanarci dal nostro sé morale. Quando e perché le persone comuni oltrepassano i confini etici? E come possono abitualmente impegnarsi in atti disonesti senza sentirsi in colpa per il loro comportamento? Le persone oltrepassano i confini etici solo a proprio vantaggio? La mia ricerca si rivolge a queste domande in vari contesti, utilizzando sia dati di laboratorio che del mondo esterno.
La premessa di base di questo tipo di lavoro è che anche le persone buone adottano regolarmente un comportamento che viola i propri principi etici, sia perché non si rendono conto di comportarsi disonestamente o perché non possono resistere alla tentazione di agire in modo non etico o perché trovano modi efficaci di ignorare o razionalizzare le loro scelte. Lavoro e ambienti sociali sani dipendono dalla capacità dei dirigenti e dei dipendenti di diffondere norme e valori etici, nel mentre riducendo l’attrattiva della cattiva condotta immorale. Studiare come i manager e le loro organizzazioni possono meglio raggiungere questo obiettivo è un ambito importante per la mia ricerca negli anni a venire.
A questo punto non mi resta che proporti la lettura di La Scelta Giusta, libro che io non ho ancora letto, ma considerando le referenze dell’autrice, che ha un rispettabile curriculum vitae di 23 pagine, ci sono moltissime probabilità che sia davvero un buon libro che merita di essere letto.
Le decisioni che prevediamo di prendere, sulla base di progetti dettagliati e scrupolosi, spesso sono molto diverse da quelle a cui arriviamo.
Ci aspettiamo una determinata carriera, ci proponiamo di seguire una certa dieta, programmiamo un piano di risparmio per la pensione, predisponiamo una direzione per il nostro gruppo di lavoro, e intendiamo informarci al meglio prima di fare un acquisto importante.
Eppure a tutti noi è capitato di ritrovarci con un comportamento del tutto disallineato rispetto alle intenzioni iniziali. E alla fine i risultati hanno ben poco a che vedere con gli obiettivi iniziali, lasciandoci scoraggiati, demoralizzati e perplessi.
Ti rimando alla ► scheda del libro ◄dove potrai leggere anche un estratto esauriente e poi decidere se acquistarlo o meno, con anche in omaggio, fino ad esaurimento, un numero della rivista ViviConsapevole. Fai “La Scelta Giusta!”
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