Politica italiana o politica all‘Italiana?
Il film “Divorzio all’Italiana”, narra la storia di un nobiluomo siciliano che vuole risposarsi, ma, poiché all’epoca il divorzio era illegale in Italia, fa di tutto perché sua moglie si innamori di un altro, per poterli sorprendere insieme, ucciderli ed ottenere una pena lieve per delitto d’onore. Da allora questa definizione, “all’Italiana”, viene usata in senso spregiativo per indicare il conseguimento di fini personali con metodi subdoli e persino illegali e criminali.
Ma non tutti i nostri politici sono disonesti, penso che siano una piccola percentuale quelli trovati con le mani nel sacco, mentre prendevano bustarelle, o che hanno conti caricati dalle case farmaceutiche e cose del genere.
Penso che semplicemente non siano in grado di governare. Molti sono illetterati, a dispetto dell’essere laureati o diplomati parlano un italiano sgrammaticato da far vergognare un analfabeta. C’era un bel video delle iene su youtube, ma l’hanno tolto. Mostrava la lampante ignoranza di alcuni politici
Ma non è tutta colpa loro, il fatto è che chiunque venga votato, arriva in parlamento, si guadagna la poltrona e se è un incapace o non è fatto per governare non può che fare disastri o fare da zavorra.
Il fatto che una pornostar possa venire eletta dimostra quanto sballato sia il sistema elettorale, non credo che possa venire eletta per capacità di comando.
Leaders
Al governo dovrebbero starci dei leader, ossia persone che hanno capacità di comando, iniziativa, lungimiranza, capacità di prevedere gli eventi prima che si manifestino, carisma.
Quanti dei parlamentari che gironzolano fra i palazzi hanno quelle caratteristiche?
Non ce ne sono, uno o due non contano, se cercano di fare qualcosa altri mille distruggono qualsiasi cosa buona possano fare.
Questo è dovuto al fatto che non c’è un qualche tipo di esame da fare, anche un asino può essere eletto.
Per risolvere il problema bisognerebbe far fare dei test per misurare il quoziente di intelligenza, dei test attitudinali, proprio come fanno nelle aziende di successo per assumere dei manager, se non lo superi ti danno una stretta di mano, ti dicono sorridendo: “Le faremo sapere” e ti mandano a casa.
D’altra parte se uno non è in grado di governare potrebbe essere più utile alla società facendo qualcos’altro.
Ma non essendoci nessun esame ci ritroviamo con individui che ti fanno cascare dal sonno ad ascoltarli, perché non sanno parlare, non hanno una mente agile, devono trovare le parole nel loro misero vocabolario e quando non la trovano sono guai, rimangono lì imbalsamati in attesa della parola che non arriva. E’ per questo che hanno il fogliettino da leggere scritto a caratteri enormi. Alcuni sono seguiti da psichiatri o psicologi, il che significa che sono imbottiti di psicofarmaci, in ultima analisi drogati, e questo li rende inadatti a governare.
Quello che purtroppo succede è che c’è un gran movimento fra i vari uffici di titolari di poltrone, segretari, sottosegretari, portaborse, ognuno che lotta duramente per far stare in piedi un governo per una legislatura per poter acquisire il vitalizio (da 3 mila 108 Euro a 9 mila 974 Euro al mese, a seconda della durata della carica).
Nell’ambiente politico italiano troviamo qualche persona più o meno valida che sinceramente vorrebbe governare e quasi potrebbe farcela, ma si possono contare sulle dita di una mano, e poi una marea di personaggi senza alcuna qualità apprezzabile e privi di senso etico che hanno fatto quattro conti:
- Devono essere stati fatti versamenti per almeno 5 anni per aver diritto alla pensione. (Da aggiungere al vitalizio)
- In caso di scioglimento anticipato della Camere, il diritto al vitalizio scatta dopo 2 anni e sei mesi di effettivo incarico. Basta pagare i contributi volontari per i due anni e mezzo mancanti. In 60 mini rate, da versare a fine mandato. Due anni e 6 mesi e il gioco è fatto! Il diritto al vitalizio è irrinunciabile e non è legato alle prestazioni lavorative fornite.
- E intanto ti prendi lo stipendio di parlamentare, 14 mila Euro.
Quindi tutto il lavoro consiste nel far stare in piedi il governo, anche se più si va avanti lo stato sprofonda sempre più nella bancarotta, ma chi se ne frega, se il fine non è far andar bene la nazione, ma il conseguimento dei benefits è cosa buona e giusta.
E’ per questo che quando ascolti il resoconto dell’ennesima giornata politica sembra che il governo debba cadere da un momento all’altro, e tu sei lì che aspetti con ansia la notizia, e poi invece per un solo voto di un senatore a vita dall’apparenza incartapecorita è riuscito ancora a stare in piedi!
Risorse
Recentemente un comico ha radunato un po’ di gente che ha espresso cosa ne pensa dei politici e dei loro intrallazzi e il consenso non è stato certo favorevole. I blog hanno replicato il malcontento e il mondo politico subito si è dato da fare con delle proposte per zittire il comune cittadino. Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sono tutti d’accordo.
Hanno coniato il termine “antipolitica” con cui classificano ogni critica al loro mal operato! Sono dei furbetti, fanno sembrare illegittimo il protestare contro il malgoverno.
Ogni tanto Prodi salta fuori con la riduzione delle tasse, le agevolazioni per tutte le categorie, l’ equa distribuzione della ricchezza. Parole. Togli di qua, metti di là, le cose non cambiano, le risorse sono quelle che sono, possono aumentare solo nei sogni di chi alla sera prende la pillola per dormire e li esterna poi al mattino come realtà dopo aver preso la pillola per restare sveglio.
Il suo ragionamento costante, impresso nella profondità del cervello e:
Togliere a chi ha tanto per dare a chi ha poco o niente. E chiama questo equa distribuzione della ricchezza!
Quello che non considera è come chi ha “tanto” è arrivato legittimamente ad averlo e chi invece ha poco o niente cosa sta facendo, o meglio cosa non sta facendo, per essere in quella condizione.
Ognuno ha, escludendo ogni forma disonesta, in base a quanta energia, capacità, responsabilità vuole o può impegnare per creare prodotti per la comunità che di conseguenza gli ritornerà del reddito.
Ho sentito molte persone lamentarsi delle loro condizioni economiche derivanti da un lavoro che non poteva dare di più. Quando ho chiesto a loro di licenziarsi e di fare qualcosa in proprio che avrebbe permesso a loro di guadagnare di più, la risposta era più o meno questa: “Eh si, e se poi mi va male?….almeno qui finchè faccio il solito lavoro non mi manda via nessuno…”
Ognuno è responsabile delle condizioni in cui si trova, quindi l’equa distribuzione della ricchezza è quella che avviene secondo l’impegno, l’energia e la responsabilità impiegate. Poca energia, poca ricchezza, tanta energia, tanta ricchezza. Questo è veramente equo.
Ma togliere denaro a chi sta lavorando con intelligenza, con impegno, con responsabilità per darlo a chi se ne sta lì in attesa di essere imboccato, non è certamente equo, è un’ingiustizia.
Soluzione
Naturalmente questo è un articoletto che non pretende di essere esaustivo, è più uno sfogo personale del tipo “Che palle”, ogni volta che leggo un giornale sempre quelle foto che mi risvegliano gli istinti della ribellione adolescenziale, la voglia di dire parolacce quando sento le stupidaggini che dicono in cui nemmeno loro credono, sanno che stanno dicendo stupidaggini, ma devono tenere in piedi la baracca ad oltranza, e io, loro, e tu, sappiamo che non dovrebbero essere lì, ma non vogliono andarsene!
Ci sono molti altri pasticci causati una volta o l’altra da un parlamentare di una o dell’altra fazione, ci sono il signoraggio, gli OGM, gli psicofarmaci ai bambini, il controllo mediatico, i giochi olimpici e la Cina, la geopolitica, il gas e la Russia, e tante altre cose, ma qui voglio solo proporre di rendere qualificata l’ascensione al parlamento, di usare dei test per verificare le qualifiche per la leadership.
Insomma, se consideriamo il valore 100 per l’IQ di una “persona media”, l’IQ di un parlamentare dovrebbe essere almeno 120, mentre osservando l’operato e ascoltando i discorsi si può dedurre che la maggioranza di essi abbia un I.Q. da 90 in giù.
Oltre a questo ci possono essere persone con un IQ elevato, ma che operano per i propri interessi che possono essere in conflitto con l’interesse comune, come quelli che sono gomito gomito con i lobbisti e quindi bisognerebbe anche verificare l’intento con cui entrano in politica e questo un buon valutatore può appurarlo con una buona percentuale di successo.
Inoltre anziano in questi tempi malsani non è sempre sinonimo di saggio, ma spesso di vecchio e malato, e quando ci sono quelle condizioni è meglio dedicarsi ad attività più riposanti, invece di stare accoccolati in poltrona con la testa ciondolante e sobbalzare per un improvviso grido di qualche altro parlamentare.
Altrimenti quando il governo crollerà, quelli dell’opposizione riprenderanno la corsa, e non cambierà nulla se permettiamo alle persone che non qualificano di sedersi in parlamento, siano essi Guelfi o Ghibellini.