Questo articolo fa parte di un libro che devo scrivere, e che tiro in ballo ogni tanto, e dico di volerlo pubblicare, ma sono restio a farlo perché non avrebbe molto successo.
Un libro di successo deve contenere ciò che le persone normali vogliono sentir dire, e quello che invece voglio scrivere in quel libro sono cose che gli esseri umani non vogliono sapere.
Che cos’è l’umanità?
Se cerchi la definizione di umanità, non puoi evitare di incontrare quella di homo sapiens. Auto definitosi sapiens. Certo, in confronto alle scimmie può definirsi sapiens, non conoscendo riferimenti di livello superiore al suo.
L’umanità è un ghetto in cui degli esseri spirituali sono mantenuti in uno stato di coscienza addormentata ritenendo che ciò che pensano di conoscere sia tutto ciò che esiste.
Filosofi, scienziati, religiosi, politici dall’alto dei loro scranni hanno cantato lodi all’Uomo convinti che sia quanto di più nobile esista, con grande presunzione ritenendo essi stessi i migliori per rappresentarlo.
Se osservassi un essere umano da un punto di vista esterno senza coinvolgimento potresti osservare le incongruenze che mostrano la sua limitatezza e capacità di provare solo emozioni circoscritte.
E’ in grado di commuoversi fino alle lacrime di fronte all’immagine di un cane triste e di provare quasi nulla di fronte a un’immagine di una delle tanti stragi che avvengono nel mondo. Provare emozioni nel secondo caso comporterebbe l’assumersi delle responsabilità che non desidera.
L’umanità è un cerchio chiuso con porte chiuse con chiavi ben nascoste ed è difficile uscirne e realizzare appieno la propria essenza.
Tutti gli obiettivi degli esseri umani sono futili, e le loro priorità sono invertite. Nella società viene promosso lo stare bene, la serenità, il divertimento, tutto questo senza alcun fine.
Divertimento significa gioia, piacere che si prova nel momento dello svago. Svago significa ciò che serve a distrarre. Divertimento deriva dal latino divertere, volgere altrove, in direzione opposta, deviare.
Deviare o allontanarsi da che cosa? Da ciò che è davvero importante per un essere spirituale. La maggior parte delle persone aspirano ad andare in pensione per poi non fare più niente e dedicarsi ai propri hobby, senza preoccupazioni finanziare, sperando di rimanere in buona salute, per più tempo possibile, prima di morire.
Mi ricordo che, quando ero ragazzo, un promotore finanziario ogni tanto veniva a fare visita a mia madre, invitandola a investire il suo denaro in fondi di investimento. Nei suoi discorsi parlava di interessi annui, che alla fine sono quelli che importano a chi investe denaro, anche se non specificava che erano lordi. Mi aveva incuriosito il fatto che ogni tanto si fermava un attimo e diceva:” …perché vede signora, questo fondo di investimento le dà serenità, sicurezza e tranquillità”. Non dimenticherò mai la sua faccia inviperita quando di nuovo disse “…questo fondo le dà…” e io completai la frase al suo posto con “serenità, sicurezza e tranquillità!”
Sono parole magiche. Le persone “normali” vogliono serenità, sicurezza e tranquillità. Questo è lontano anni luce dal voler conoscere sé stessi. Dovremmo invece cercare di conoscere chi siamo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Finché non risolveremo l’enigma della vita umana, continueremo a girare a vuoto su quella che i buddisti chiamano la ruota dell’ottantaquattro, una sorta di ruota come quella per i criceti, a misura d’uomo.
Ciò che la società promuove è essere a proprio agio, senza preoccupazioni, senza problemi e il divertirsi, onde evitare che uno possa pensare a ciò che è prioritario, che si ponga domande tipo:
“Da dove vengo?” “Che ci faccio qui?” “Mi hanno chiamato Luigi, o Antonio, o Giuseppe, o Luisa, o Maria, mi hanno dato un codice fiscale, una patente di guida, una carta d’identità, ma chi sono io veramente?”
Si potrebbe pensare che la causa di questo imprigionamento in punti di vista ristretti sia il risultato di azioni dei media, delle multinazionali, del NWO o delle religioni che promuovono questo stile di vita mainstrem, ma gli individui che stanno dietro a tutto questo sono essi stessi vittime del pacchetto umanità. Anche se fanno grandi fabbriche, grandi imperi finanziari, i loro scopi sono il potere sugli altri esseri umani, la ricchezza, fare la “bella vita”, comunque tutto avviene dentro la sfera umana. Non c’è molta differenza dalla vita negli ecosistemi sigillati in una boccia di vetro venduta da beachworld.
L’essere umano potremmo considerarlo molto più piccolo dell’unghia del suo dito mignolo rispetto a ciò che è veramente, quindi puoi comprendere quanto è grande la limitazione.
Un essere spirituale, e ognuno di noi lo è, è immortale, anche se finché è identificato nel ruolo di essere umano non può usufruire della sua eternità, come un barbone che si aggira frugando nella spazzatura perché non sa di aver ereditato un’immensa fortuna che è ferma in qualche caveau in attesa che la reclami.
L’umanità si mantiene lontano dalla ricerca sull’universo e sull’uomo tramite le sue istituzioni.
La religione fornisce dei precetti per il quieto vivere, come essere buoni, onesti, non rubare non portar via la donna ad altri ecc. Tutto questo è senz’altro utile per dare una calmata all’aggressività, se non per impedire che le persone si scannino fra loro in continuazione.
Non apre tuttavia le porte a conoscere la verità su sé stessi, l’Universo e Dio.
Una persona “normale” non conosce assolutamente sé stessa.
Il metodo che usa per valutarsi non è valido. Oggi si sente parlare di autostima. Qualunque definizione di autostima che tu possa aver letto è errata. Stimare significa valutare in base a qualcosa che faccia da riferimento. Come fa una persona a autostimarsi, per esempio, “buono”? Deve avere il concetto di buono che ha appreso nel corso della vita osservando altre persone che commettono azioni per cui vengono considerate buone. E’ sempre un concetto che viene da altri, il che rende impossibile l’autostima, non importa quanto uno si convinca dicendo a sé stesso “Io sono buono”. Buono o cattivo implica sempre “rispetto a chi?” E i valori in altre culture possono essere diversi.
Un persona valuta sé stessa osservando qualità o difetti di altri, e si definisce simile, diversa o uguale ad altri, dicendo di sé che è buono o cattivo, onesto o disonesto, ecc. in base al comportamento di altri, convinto di conoscersi.
La frase scritta sul Tempio di Delfi dice: “Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei“.
Quello che normalmente facciamo è passare la vita ad osservare gli altri e chiederci chi siamo e come siamo rispetto a loro.